CronacaTorino
Assolto dopo 4 anni dall’accusa di molestie: l’idraulico che ha perso tutto, anche da innocente
Un idraulico torinese, accusato di molestie sessuali sulla figlia della compagna, è stato assolto dopo quattro anni. Il tribunale ha stabilito che il fatto non sussiste, ma il marchio dell’accusa ha segnato per sempre la sua vita.

TORINO – Aveva sessant’anni quando tutto è cominciato. Un idraulico di Torino, nessun passato noto alle cronache, nessuna figura pubblica: solo una denuncia, un’accusa gravissima, e da quel momento in poi, una vita sospesa. La vicenda risale al 2021: al centro, presunte molestie sessuali nei confronti della figlia minorenne della compagna.
Le indagini durano anni. La voce accusatoria arriva dall’interno della famiglia stessa: il fratello della ragazza, un adolescente, racconta una serie di episodi sospetti. La narrazione prende corpo, passa al vaglio degli inquirenti e sfocia nel processo, iniziato nel febbraio di quest’anno.
Quattro anni dopo i fatti, però, il verdetto è chiaro: assoluzione piena. Il tribunale ha stabilito che il fatto non sussiste. Una formula che, in ambito penale, equivale a una totale mancanza di prove o fondamento per l’accusa.
Ma se la giustizia ha parlato, la realtà sociale è meno netta. L’uomo ha vissuto nell’ombra del sospetto per anni, subendo isolamento, giudizi sommari, allontanamenti. Un’accusa di questo tipo, anche quando cade, lascia cicatrici profonde. Il pregiudizio — si sa — non attende il verdetto.
E infatti, fuori dal tribunale, la tensione ha avuto un’ultima fiammata: la madre della giovane si è scagliata contro l’uomo appena assolto, strattonandolo fino a farlo cadere. Un gesto che fotografa un dolore ancora vivo, ma anche la frattura insanabile che resta, anche dopo la fine del processo.
Ora il caso è chiuso. Sul piano legale. Ma le domande restano aperte. Chi può davvero considerarsi libero dopo essere stato additato come un colpevole per anni? E quanta vita si perde, anche da innocenti, quando il sospetto diventa pubblico prima della verità?
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