EconomiaTorino
Cominciato il restauro della facciata principale della Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino
Intervento che nasce con l’obiettivo di riportarla alla sua originaria bellezza

TORINO – Un anno di lavoro stimato, 1.072 mq di superfici lapidee inclusi i gruppi scultorei, 183 mq di intonaci e 318 mq di stucchi: è iniziato l’intervento di restauro previsto per la facciata principale della Chiesa della Gran Madre di Dio di Torino, intervento che nasce con l’obiettivo di riportarla alla sua originaria bellezza, nel pieno rispetto dell’identità storica e materica dell’edificio.
Il restauro, che garantirà la continuità di utilizzo della Chiesa, sarà a costo zero per l’amministrazione comunale giacché è interamente sponsorizzato dalla società milanese ONE srl – realtà attiva nel settore dei restauri sponsorizzati e della pubblicità esterna – che sfrutterà i diritti pubblicitari.
Le lavorazioni saranno condotte adottando tecniche attentamente selezionate secondo criteri di compatibilità, reversibilità e tutela della materia originaria. Inoltre, oltre a quelli già citati, sono previsti interventi specifici per la pavimentazione in pietra in prossimità dell’ingresso, la bussola lignea, le gronde e i discendenti del protiro e per la sua copertura.
I lavori di restauro
Colonne, capitelli, cornici, fregi e sculture in pietra saranno oggetto di un intervento articolato per ristabilire la coesione materica e per rimuovere incrostazioni e depositi, nel rispetto delle caratteristiche originarie. Le porzioni più bisognose di intervento saranno reintegrate con malte compatibili o tasselli in pietra lavorati a mano, e a seguire la revisione cromatica armonizzerà le integrazioni con il materiale esistente.
Le superfici in stucco e intonaco — tra cui le cornici decorate, le volte e i cassettonati del protiro — saranno restaurate con interventi mirati alla protezione e al recupero dell’unità visiva delle decorazioni. Dopo una delicata pulitura e il consolidamento delle parti fragili, si procederà con integrazioni localizzate, seguite dall’applicazione di un protettivo finale trasparente e traspirante.
Anche gli elementi lignei, come il portone e la bussola interna, saranno restaurati. Il trattamento prevede la rimozione delle vernici alterate, il ripristino della stabilità strutturale e l’integrazione delle parti bisognose con materiali compatibili, fino alla stesura finale di protettivi naturali o idonei per esterni.
Infine, i gruppi scultorei in marmo posti alla base della scalinata di accesso saranno sottoposti a un intervento specialistico, che prevede l’impiego di nanocalce, un prodotto minerale innovativo sviluppato dall’Università dell’Aquila, capace di penetrare in profondità nei micro-vuoti del marmo e di consolidarne la struttura in modo duraturo e traspirante. Il protocollo adottato si basa sulle più recenti ricerche in ambito conservativo per restituire alla Città uno dei monumenti più simbolici e significativi per i torinesi.
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