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Busca, strage di pesci nel Maira: fiume prosciugato per mano dell’uomo

Migliaia di trote, vaironi e gamberi d’acqua dolce morti asfissiati

Alessia Serlenga

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CUNEO – Centinaia di pesci morti, tra cui trote, vaironi e persino gamberi d’acqua dolce, giacevano senza vita sul letto del fiume Maira, nel tratto compreso tra i due ponti della città. Ma non è stata la siccità estiva la causa del disastro, bensì una manovra umana che ha prosciugato completamente quel tratto fluviale.

Le indagini, affidate ai Carabinieri forestali, sono già partite per accertare le responsabilità. Secondo quanto riferito da Giacomo Pellegrino, presidente provinciale e regionale della Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee), qualcuno avrebbe chiuso una briglia a monte del corso d’acqua, impedendo il passaggio del flusso e non lasciando nemmeno i 200 metri cubi di acqua necessari a garantire il cosiddetto “minimo vitale”.

Ad accorgersi della situazione sono state le guardie ambientali della Fipsas, impegnate nei controlli dei corsi d’acqua in estate.

Nonostante l’intervento tempestivo della Fipsas, il bilancio resta drammatico: oltre 40 chili di pesce sono morti.

E non è l’unico caso recente: all’inizio della settimana scorsa, una moria simile si è verificata anche nel fiume a Lurisia. Le cause in quel caso sono ancora sconosciute, ma le autorità hanno già avviato analisi e accertamenti.

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