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Lucrezia Lorenzi sulla morte di Matteo Franzoso: è arrivato il momento di fermarsi

La famiglia di Matilde aveva già proposto un progetto per migliorare la sicurezza sugli sci

Gabriele Farina

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TORINO – La morte di Matteo Franzoso ha risollevato la questione della sicurezza nello sci. Gli atleti si allenano e gareggiano nelle massime condizioni di sicurezza possibili? C’è chi è convinto che molto si potrebbe fare per migliorare la situazione.

Christian Ghedina, l’uomo jet più famoso della storia dello sci italiano, ha detto che ormai i materiali sono troppo performanti, troppo veloci e suggerisce di fare un passo indietro ed inserire dei limiti. Un po’ quello che era accaduto nel nuoto un paio di decenni fa, quando i materiali dei costumi erano diventati così performanti da permettere agli atleti e alle atlete di inanellare record su record. Si decise di fare un passo indietro, vientare alcuni materiali e tornare ad uno sport più umano. Lì però era solo una questione sportiva, non di sicurezza. Qui, è evidente, si tratta di vita o di morte degli atleti.

Sul tema è tornata anche Lucrezia Lorenzi, sorella di Matilde, giovanissima promessa che abbiamo perduto un anno fa in un altro drammatico incidente simile a quello di Matteo. “E’ arrivato il momento di fermarsi. – ha scritto Lucrezia – Le parole fatalità e disgrazia non sono presenti nel vocabolario di un atleta professionista. Non si può partire per andare a sciare e non tornare più a casa. Ciao Matte, salutami tanto Mati”.

Del resto la famiglia di Matilde aveva già proposto alcune modifiche ai regolamenti, per il momento rimaste sulla carta.

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