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La Regione stanzia 35.5 milioni per riparare ai danni causati dall’alluvione di aprile

«È tempo di costruire una strategia condivisa che metta la manutenzione ordinaria e la prevenzione al centro delle politiche pubbliche»

Marco Lovisolo

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PIEMONTE – Dopo il pressing della Confederazione Italiana Agricoltori, la Regione concede copiosi fondi per i danni dell’alluvione dello scorso aprile. Stanziati 35,5 milioni di euro per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza dei territori colpiti dagli allagamenti.

Attenzione ai corsi d’acqua minori

«Diamo atto alla Regione Piemonte e all’assessore Marco Gabusi del lavoro svolto per l’assegnazione delle risorse destinate ai danni dell’alluvione di aprile 2025» – commenta Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte – «Si tratta di un passo importante, più volte sollecitato con forza dalla nostra organizzazione, anche dopo i devastanti allagamenti di aprile e delle settimane scorse. L’obiettivo centrale rimane la manutenzione costante dei corsi minori e delle aree golenali, senza la quale continueremo a rincorrere le emergenze».

Manutenzione necessaria

Particolarmente colpite dagli allagamenti le zone di Asti e Alessandria: saranno 17 gli interventi ad Asti per 2 200 000 euro e 20 gli interventi ad Alessandria per 670 500 euro.

«La manutenzione ordinaria è la chiave per prevenire nuovi disastri» – sottolinea Daniela Ferrando, presidente di Cia Alessandria-Asti – «occorre ripristinare gli alvei, gestire la vegetazione, garantire il deflusso delle acque e intervenire con regolarità, non solo dopo l’emergenza».

Piano di lungo periodo

Carenini ribadisce inoltre la necessità di un piano di prevenzione di lungo periodo, che coinvolga direttamente il mondo agricolo: «Gli agricoltori vivono e lavorano sul territorio ogni giorno, conoscono i corsi d’acqua e le criticità reali. Possono essere parte attiva di un progetto strutturale per la cura dell’ambiente, la tutela delle campagne e la sicurezza dei centri abitati».

«Apprezziamo gli interventi comunicati dalla Regione» – conclude Carenini – «sottolineando che è tempo di costruire una strategia condivisa che metta la manutenzione ordinaria e la prevenzione al centro delle politiche pubbliche per ridurre i rischi, proteggere le imprese agricole e garantire un futuro più sicuro ai nostri territori».

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