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CronacaTorino

Settimo Torinese: indagine sui maltrattamenti e la morte di un centenario

Settimo Torinese: il caso del centenario morto in lungodegenza e l’indagine della procura di Ivrea. La comunità chiede chiarezza.

Chiara Scerba

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SETTIMO TORINESE – Si allarga l’attenzione sull’inchiesta della procura di Ivrea circa la sospensione di 24 operatori sanitari dell’ospedale di Settimo Torinese. La vicenda torna al centro della discussione pubblica alla luce della scomparsa di Giuseppe Turchetto, centenario ricoverato presso la struttura e deceduto quindici giorni dopo un nuovo ingresso in reparto.

Il Fatto

Il paziente, in cura da un anno presso il suddetto ospedale, aveva compiuto da poco cent’anni e ci ha lasciato quindici giorni dopo il ricovero d’urgenza, immerso in un clima di sofferenza. Il nipote, che aveva affidato con fiducia l’anziano ai sanitari, oggi si interroga sulle reali circostanze del decesso e sul contesto assistenziale in cui il nonno è stato seguito.

La sua storia è una delle tante emerse nell’inchiesta che vede 24 tra medici e infermieri

indagati per presunti maltrattamenti ai danni di pazienti anziani ricoverati nel reparto di lungodegenza. Le accuse tutte da verificare, sono sostenute da testimonianze, intercettazioni e documenti raccolti negli ultimi mesi.

Secondo gli inquirenti, alcuni pazienti sarebbero stati sedati in modo eccessivo, altri immobilizzati con metodi non idonei. Flebo malmesse, sangue sui pavimenti e trattamenti disumani, queste e molte altre le segnalazioni pervenute non conformi alle normative e che richiedono un rigoroso approfondimento giudiziario.

Tra gli episodi contestati, figurano anche presunte sottrazioni di effetti personali: una donnadi 87 anni, secondo la denuncia della figlia, sarebbe stata privata della fede nuziale durante la degenza. Un dettaglio che contribuisce a delineare un quadro già di per sé inquietante.

Gli Sviluppi

L’inchiesta ha scosso profondamente la comunità e sollevato interrogativi sulla gestione dei pazienti fragili all’interno delle strutture sanitarie. Una vicenda in cui convivono incredulità e bisogno di verità, non solo per le famiglie coinvolte, ma anche per chi lavora ogni giorno in corsia e ora attende che la giustizia faccia chiarezza.

Il Comitato civico per la difesa dell’ospedale di Settimo chiede chiarezza oltre le presunte responsabilità del personale, ricordando anche le realtà che gravitano attorno l’ospedale quali soci e Asl e partecipano alla gestione dell’ospedale.

 

 

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