CronacaTorino
Torino: attivisti bloccano il Carrefour per boicottare l’economia di guerra
Attivisti di Ultima Generazione, BDS Italia e Global Movement to Gaza bloccano il Carrefour di Torino per boicottare prodotti legati all’occupazione israeliana.

TORINO — Nel pomeriggio del 15 novembre 2025, una decina di attivisti della campagna Il Giusto Prezzo di Ultima Generazione, insieme a membri di BDS Italia e del Global Movement to Gaza, hanno organizzato un’azione diretta nonviolenta nel Carrefour di corso Filippo Turati.
Gli attivisti hanno bloccato temporaneamente l’ingresso del supermercato, invitando i clienti a preferire alternative come negozi di prossimità, mercati contadini, gruppi di acquisto solidale e filiali trasparenti, denunciando il ruolo della grande distribuzione nella concentrazione di potere economico e nella complicità con il genocidio in Palestina.
“Riempio il carrello senza pensarci troppo, ma sappiamo che l’impatto economico dei nostri soldi può finanziare l’occupazione dei territori palestinesi. Possiamo scegliere dove investire i nostri soldi, la complicità non è obbligatoria”, dichiarano gli attivisti.
Il comunicato ribadisce come Carrefour, attraverso accordi con società israeliane e partnership tecnologiche, trarrebbe profitto da territori occupati, e invita la nuova proprietà di Carrefour Italia, acquisita da NewPrinces Group, a dissociarsi da queste complicità e a tutelare i 24.000 lavoratori italiani.
La campagna ribadisce il valore del boicottaggio come strumento di coscienza civile, segnalando che oltre 70.000 cittadini partecipano ogni sabato alle iniziative per chiedere, tra l’altro, un taglio dell’IVA sui beni essenziali finanziato dagli extraprofitti delle grandi aziende.
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