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Camminare a piedi nudi migliora la salute non solo fisica: due studi di Unito e ospedale di Cuneo lo confermano

Studi italiani confermano i benefici del camminare a piedi nudi nei parchi: migliorano equilibrio, benessere e riabilitazione

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PIEMONTE – Camminare a piedi nudi nei parchi italiani potrebbe trasformarsi in una vera e propria pratica di benessere riconosciuta dal sistema sanitario. A sostenerlo sono i dati presentati nell’ambito di Blue Vibes: connettersi con la natura, progetto promosso da ASD Sportification con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Il programma, attivo da luglio 2025 a marzo 2027, amplia la rete territoriale del progetto ONE HEALTH coinvolgendo ospedali, università, enti locali, associazioni e aree protette. Le ricerche condotte da SUISM e dall’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle forniscono oggi il più ampio corpus italiano di evidenze scientifiche sul barefooting, analizzandone sia gli effetti psicofisici sia le applicazioni cliniche in natura.

Miglioramenti documentati in poche settimane

Il primo studio, coordinato dalla professoressa Anna Mulasso dell’Università di Torino, è stato realizzato lungo il percorso sensoriale f’Orma del Parco Fluviale Gesso e Stura. Qui 42 persone over 60 hanno seguito, per otto settimane, due sedute settimanali di esercizi a piedi nudi.

Le valutazioni effettuate tramite test funzionali, sensori e questionari hanno rilevato progressi significativi in equilibrio, mobilità, forza, capacità cardiorespiratoria e benessere psicologico. L’adesione è stata molto alta, con pochissimi abbandoni e nessun evento avverso.

“Un programma di esercizi a piedi nudi in un ambiente ricco di stimoli sensoriali produce miglioramenti misurabili nell’equilibrio, nella mobilità e nel benessere psicologico”, spiega Mulasso. “La natura amplifica l’efficacia del training, favorendo regolazione emotiva, percezione di calma e recupero delle risorse psicofisiche”.

I questionari mostrano un netto incremento del benessere mentale, maggiore socialità e una riduzione dell’ansia, in linea con quanto documentato a livello internazionale sui benefici del barefooting.

Quando la riabilitazione esce dall’ospedale e incontra il parco

Il secondo studio, presentato dall’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, ha coinvolto pazienti con fibromialgia e altre patologie croniche all’interno dello stesso parco fluviale.

Coordinati da fisiatri e reumatologi, i terapisti occupazionali hanno condotto sessioni riabilitative basate su esercizi a piedi nudi, valutati tramite pedana baropodometrica e sensori.

I risultati mostrano benefici già dopo 30 minuti: miglior distribuzione del carico plantare, maggiore propulsione del passo, miglioramenti posturali e muscolari con effetti che durano fino a una settimana.

“Portare la riabilitazione fuori dalle mura ospedaliere significa accelerare i processi di recupero e restituire alle persone un senso di autonomia e benessere che l’ambiente naturale è in grado di potenziare”, sottolinea il terapista occupazionale Paulo Rachino. “La natura agisce come un laboratorio fisiologico a cielo aperto”.

Un modello nazionale di salute pubblica basato sulla natura

Secondo i ricercatori, camminare scalzi in natura – se guidati lungo percorsi strutturati e sicuri – è una pratica sostenibile, replicabile e potenzialmente integrabile nelle politiche sanitarie territoriali.

I benefici non sono solo individuali: aumentano la partecipazione sociale, l’inclusione e la valorizzazione di parchi e paesaggi come veri e propri spazi terapeutici.

“Blue Vibes dimostra che un nuovo modo di fare prevenzione è possibile”, osserva Daniele Ghigo, presidente di ASD Sportification. “L’acqua e i paesaggi fluviali diventano un filo conduttore che unisce persone, territori e salute. Basta togliersi le scarpe nel posto giusto per favorire benessere e salute, soprattutto se fatto insieme, in rete”.

Foto dell’Archivio Parco Fluviale Gesso e Stura

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