EconomiaTorino
Offerta di acquisto vincolante per Italdesign da parte di Ust, azienda americana con capitale indiano
Incertezza sul futuro di Italdesign: sindacati preoccupati, Ust senza piano industriale e rischio tagli in Audi-Volkswagen
TORINO – L’incontro di Wolfsburg tra Audi-Volkswagen, proprietaria di Italdesign, e i sindacati avrebbe dovuto chiarire il destino dell’azienda fondata da Giorgetto Giugiaro. In realtà, ha lasciato sul tavolo più dubbi che risposte. Per i 1.300 dipendenti la sensazione dominante resta una: incertezza sul futuro.
L’offerta di Ust e le garanzie minime ottenute
La multinazionale americana a capitale indiano Ust ha presentato un’offerta vincolante per acquisire Italdesign. Audi manterrebbe soltanto una quota di minoranza. Durante il confronto, i sindacati hanno strappato due garanzie:
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nessun licenziamento collettivo,
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nessuna chiusura di stabilimenti per alcuni anni.
Un risultato importante, ma insufficiente a rassicurare chi teme conseguenze nel medio periodo. Anche perché, al di là degli annunci, Ust non ha presentato un piano industriale: un’assenza che alimenta il clima di incertezza.
L’alternativa non rassicura i dipendenti
Se l’acquisizione dovesse saltare, il destino dei lavoratori potrebbe essere comunque complesso. Le difficoltà del gruppo Volkswagen in Germania fanno temere che anche Italdesign possa essere coinvolta in possibili piani di razionalizzazione.
“Restare in Audi Volkswagen potrebbe significare tagli, come si sta prefigurando in Germania”, spiega Giovanni Mannori della Fiom Cgil Torino. “E in questa vicenda siamo completamente da soli contro un colosso internazionale”.
Una storia piemontese a rischio di nuova cessione
Per i lavoratori, dunque, si tratta di attendere e sperare che la scelta futura — trasferimento a Ust o permanenza in Audi — non si traduca in ricadute pesanti sull’occupazione. In caso di acquisizione, Italdesign diventerebbe l’ennesimo pezzo di storia industriale piemontese finito in mani straniere.
Non sarebbe un caso isolato:
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nel 2015 Mahindra ha acquisito Pininfarina,
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Iveco è stata ceduta da Exor alla multinazionale indiana Tata,
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il ramo difesa è passato a Leonardo.
Un settore che cambia, tra globalizzazione e timori occupazionali
Il passaggio di proprietà di realtà simboliche dell’auto piemontese mostra un trend ormai evidente: sempre più marchi storici finiscono sotto il controllo di multinazionali straniere. Ma, per chi in queste aziende lavora, ciò che conta davvero è un’altra cosa: avere garanzie reali sul proprio futuro. E per il momento, queste garanzie tardano ad arrivare.
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