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Nuova protesta di Extinction Rebellion contro gli “ecocidi”: a Torino, Po colorato di verde e tavoli rovesciati davanti al grattacielo della Regione – FOTO

Il gesto per contestare le politiche ambientali e l’atteggiamento dell’Italia alla COP30 ritenuto ostruzionista

Marco Lovisolo

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TORINO – Visitatori e passanti hanno notato oggi, sabato 22 novembre, le acque verdi del fiume Po a Torino. Il motivo è una protesta organizzata da Exctinction Rebellion. Gli attivisti hanno deciso per questo gesto ad alto impatto visivo in 10 città italiane in corrispondenza della fine della COP30 in Brasile, il più grande evento globale per le discussioni e i negoziati sui cambiamenti climatici, nel quale, secondo gli attivisti «anche quest’anno l’Italia è stata tra i Paesi che hanno maggiormente ostacolato le misure più ambiziose».

La colorazione delle acque è avvenuta – spiegano gli organizzatori – tramite l’utilizzo di fluoresceina, un sale sodico totalmente innocuo, regolarmente usato per monitorare i flussi idrici nei fiumi dagli speleologi o dai subacquei in mare.  Su un’arcata del ponte dei Murazzi campeggia lo striscione “Fermare l’ecocidio”. Tra le ragioni della protesta ci sono infatti anche le «“politiche ecocide” del Governo Italiano» e l’intento di «rendere visibili i luoghi in cui queste stanno già producendo danni concreti».

Tavoli rovesciati e promesse infrante

Scaricati anche 30 tavoli verdi davanti al grattacielo della Regione Piemonte ,  dove  si  è  formato  un  presidio  accompagnato  da  uno  striscione  “COP30:  Tavoli  Mancati”  .  Su  uno  dei  tavoli,  quello  più  grande,  si  legge  “COP30:  profitti  per  pochi  o  salvezza  per  tutti?”  ,  e  un  paio  di  persone  hanno  composto  a  terra  la  scritta  “Agire  Ora”  con  carta  verde  bagnata.

«Questi  tavoli  rovesciati  rappresentano  tutte  le  occasioni  mancate  e  le  promesse  infrante 

di  oltre  30  anni  di  conferenze  per  il  clima,  a  partire  dagli  obiettivi  falliti  degli  Accordi  di  Parigi» spiegano gli attivisti. «Governo  e  Regione  Piemonte  parlano  da  anni  di  voler  attuare  un  approccio  pragmatico  e  di  buon  senso  alla  transizione.  Ma  come  hanno  intenzione  di  farlo,  senza  stanziare  i  fondi  adeguati?».

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