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CronacaTorino

Nuovo ospedale Maria Vittoria alla Pellerina: i comitati del no presentano i problemi del nuovo insediamento

Nel corso della serata, diversi esperti hanno illustrato i punti critici dell’intervento.

Redazione Quotidiano Piemontese

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TORINO – Grande partecipazione all’incontro pubblico promosso dalle realtà locali Assemblea Pellerina, No ospedale nel parco e Salviamo la Pellerina, che si è svolto presso il teatro S. Anna di Torino. Al centro del dibattito, le problematiche legate al progetto del nuovo ospedale che prevede il consumo di oltre 60.000 metri quadrati di suolo nel cuore del parco, in contrasto con i principi europei su consumo di suolo e tutela della natura.

L’incontro pubblico è successivo alla conclusione alla conferenza dei servizi che si è tenuta in autunno

Nel corso della serata, diversi esperti hanno illustrato i punti critici dell’intervento. L’urbanista Federico Sandrone ha sottolineato l’incoerenza dell’opera con la pianificazione comunale, una valutazione incompleta delle alternative e pesanti ricadute su mobilità e assetto cittadino. Per il geologo Almo Olmi, l’area destinata all’ospedale presenta rischi idrogeologici, tra cui possibili esondazioni della Dora Riparia, elevata pericolosità idraulica e mancato rispetto delle norme regionali e di Protezione Civile sul bacino artificiale della Diga del Moncenisio.
Il medico Franco Rubiola si è soffermato sulle carenze del progetto sotto il profilo sanitario e organizzativo, evidenziando l’assenza di vari reparti e servizi essenziali per un vero ospedale moderno. Giorgio Zimbaro ha invece indicato le criticità amministrative, tra irregolarità negli appalti e insufficienze nel percorso decisionale degli enti pubblici. L’esperta ambientale Laura Piana ha denunciato il danno arrecato all’ecosistema locale e il mancato rispetto delle direttive europee in tema di ripristino degli spazi verdi.
I comitati promotori hanno inoltre illustrato le osservazioni formali già presentate in Conferenza dei Servizi e rimaste senza risposta, lamentando una mancata trasparenza da parte dei soggetti coinvolti. Le analisi condivise durante l’incontro pongono così in luce le profonde criticità della scelta della ASL Città di Torino, che ha approvato il progetto malgrado i dubbi circa la coerenza con la normativa vigente.

Resta senza risposta la domanda che i comitati si pongono da tempo: quali e quanti sono gli errori che hanno portato a scegliere l’area della Pellerina in alternativa a quella della di via Traves che off record si dice sia stata promessa alla Juventus, della ex Thyssen o addirittura dell’ospedale Amedeo di Savoia che anni attende una ristrutturazione.

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