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Il 15enne che buttò Abdou Ngom nel Tanaro chiede il rito abbreviato per l’accusa di omicidio volontario
La difesa del 15enne accusato della morte di Abdou Ngom chiede il rito abbreviato. Indagini sul presunto gesto legato a un debito di 50 euro
TORINO – La difesa del ragazzo di 15 anni indagato per la morte di Abdou Ngom – il quattordicenne di Bra scomparso nelle acque del Tanaro lo scorso 22 aprile, nella zona della cosiddetta “spiaggia dei cristalli” di Verduno – ha presentato richiesta di rito abbreviato. La scelta segue la domanda della Procura per i minori di Torino di procedere con giudizio immediato e, se accolta, consentirebbe un eventuale sconto di pena pari a un terzo.
“Siamo in attesa che il tribunale fissi la data dell’udienza a Torino”, spiega l’avvocato Piermario Morra, che assiste il minore insieme al collega Giuseppe Vitello. Il ragazzo si trova ancora ai domiciliari in una comunità protetta, dove nelle scorse settimane ha ricevuto anche la visita di alcune insegnanti. “Accanto allo strazio dei genitori di Abdou – sottolinea il legale – si aggiunge il dolore di un’altra famiglia”.
L’accusa: una ripicca per un debito da 50 euro
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane avrebbe spinto Abdou in acqua pur sapendo che non sapeva nuotare in acque profonde. Il gesto, secondo l’ipotesi della Procura, sarebbe legato a una ripicca per un debito di 50 euro. Per questo il 15enne è indagato per omicidio volontario con dolo eventuale.
Fin dal primo momento, però, il ragazzo ha respinto ogni accusa, negando di aver gettato l’amico nel fiume. In un primo momento il fascicolo era stato aperto per violenza privata, poi la contestazione è stata aggravata alla luce delle testimonianze degli altri due ragazzi presenti quel giorno.
La testimonianza degli amici
“Abdou diceva che non sapeva nuotare, eppure l’altro lo ha preso e lo ha buttato in acqua”, avrebbero raccontato gli amici che assistettero alla scena. Nonostante mesi di ricerche, l’ultima delle quali condotta a settembre su disposizione della prefettura, il corpo del quattordicenne non è stato ancora ritrovato.
Abdou, nato nel 2011, frequentava la terza E della scuola media “Piumati”. Era il secondo di quattro fratelli, figlio di un operaio senegalese residente da anni a Bra.
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