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Torino celebra i 150 anni del Caffè Platti: un viaggio nella memoria della città
Nel celebrare questo anniversario, Torino non festeggia semplicemente la longevità di un locale, ma riconosce il valore di un’istituzione che ha accompagnato — e in parte plasmato — la sua storia
TORINO – All’angolo fra corso Vittorio Emanuele II e corso Re Umberto, dove il traffico torinese scorre senza sosta, c’è un luogo che sembra ignorare il passare del tempo. Il Caffè Platti, nato nel 1875, compie 150 anni: un traguardo che trasforma un semplice locale storico in un vero frammento della memoria cittadina.
Dalla liquoreria al salotto della Torino che cambia
La storia di Platti comincia negli anni del primo Risorgimento, quando apre come liquoreria “Principe Umberto”. Saranno poi i fratelli Ernesto e Pietro Platti a rilevare l’attività e a trasformarla in un caffè destinato a diventare un punto nevralgico della vita culturale torinese. A fine Ottocento, mentre la città si espande, Platti assume la forma di un salotto borghese raffinato, con interni in stile Luigi XVI realizzati dalla ditta Valabrega: stucchi, lampadari originali, legni intarsiati e specchiere che ancora oggi conservano il gusto dell’epoca.
Un secolo di storia italiana riflesso nelle sue sale
Le sale di Platti hanno assistito al passaggio di tre epoche decisive: l’Unità d’Italia, i due conflitti mondiali, il boom industriale. Nei primi decenni del Novecento, quando Torino era in fermento culturale e politico, tra i tavoli del locale prendevano forma idee, dibattiti e progetti.
Gli studenti del vicino liceo D’Azeglio ne fecero un punto d’incontro quotidiano, ma a frequentarlo furono anche figure che avrebbero segnato la storia culturale italiana. Cesare Pavese vi sostava spesso, talvolta dialogando con Giulio Einaudi, mentre Luigi Einaudi vi trovava un angolo di quiete per leggere e riflettere. Il senatore Giovanni Agnelli, gli imprenditori della Torino che cambiava volto e persino il fondatore di Lavazza ebbero in Platti una sorta di “ufficio informale”.
Il calcio italiano nasce davanti alle sue vetrine
Oltre a letteratura e politica, nella storia di Platti c’è anche lo sport. Proprio davanti al locale, la mattina del 1º novembre 1897, un gruppo di studenti del D’Azeglio decise di fondare la squadra che sarebbe diventata la Juventus Football Club. Non un dettaglio folkloristico, ma un evento che collega un caffè torinese al futuro di una delle società calcistiche più note al mondo.
Un’eredità che continua
Oggi, a 150 anni dalla sua nascita, il Caffè Platti resta un luogo dove la memoria di Torino è tangibile. Non solo per l’arredo d’epoca o per le testimonianze delle personalità che lo hanno frequentato, ma perché continua a svolgere la funzione per cui nacque: offrire uno spazio di incontro, riflessione e osservazione sulla città.
Nel celebrare questo anniversario, Torino non festeggia semplicemente la longevità di un locale, ma riconosce il valore di un’istituzione che ha accompagnato — e in parte plasmato — la sua storia. Platti rimane un luogo dove passato e presente convivono, e dove il ritmo della città continua a scorrere sotto lo sguardo discreto di 150 anni di storie sedimentate tra specchi, stucchi e tavolini.
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