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Gioco d’azzardo: il Piemonte si conferma tra le regioni più virtuose d’Italia
Spesa pro capite sotto la media nazionale e meno conti online
TORINO – In un’Italia che nel 2025 ha speso complessivamente 170 miliardi di euro nel gioco, pari al 7,2% del Pil, il Piemonte si distingue come una delle regioni più “moderate” nell’approccio al gioco d’azzardo e alle attività a rischio ludopatia. Mentre a livello nazionale la cifra corrisponde a circa 2.800 euro a persona, con una crescita costante negli ultimi anni e un ruolo sempre più dominante del gioco online, i dati riferiti alla nostra regione raccontano un quadro più contenuto.
Secondo l’analisi diffusa dall’Unsic, elaborata sulla base dei principali studi recenti (Adm, Cnr, Eurispes, Nomisma, Federconsumatori e altri), il mercato del gioco d’azzardo italiano resta tra i più grandi in Europa. Solo il gioco online vale circa 100 miliardi, trainato da scommesse sportive e casinò digitali. Altri 70 miliardi provengono dalle sale fisiche: tra bar, tabaccherie, Bingo e giochi numerici; di cui circa il 75% ritorna agli utenti sotto forma di vincite.
In questo scenario, il Piemonte mostra indicatori migliori rispetto alla media nazionale. Secondo Federconsumatori, nel 2024 la spesa pro capite nei luoghi fisici è stata di 1.234 euro, contro la media italiana di 1.563 euro. Anche il tasso dei conti online attivi è più basso: 0,27, rispetto allo 0,34 nazionale. Un dato significativo, considerando che il gioco digitale rappresenta la forma più in crescita e spesso la più insidiosa.
Sul fronte sanitario, si stimano 100 mila persone affette da disturbi del gioco d’azzardo su una popolazione di circa 4,2 milioni di residenti, con un impatto economico e sociale di 160 milioni di euro. Numeri importanti, ma comunque inferiori alle situazioni più gravi registrate in Campania, Sicilia o Calabria.
Tuttavia, non mancano zone d’ombra anche in Piemonte. La ricerca “L’azzardo online nei piccoli comuni italiani” segnala diversi centri sotto i 10 mila abitanti con livelli di spesa molto elevati. Oulx (Torino) è il caso più emblematico: nel 2023 ha registrato una spesa pro capite di 5.742 euro, risultando il comune più critico della regione (e tra i primi in Italia negli anni precedenti). Altri valori rilevanti emergono a Cervere (Cuneo) e San Giusto Canavese (Torino).
La fotografia complessiva restituisce un Piemonte che, pur mantenendo comportamenti mediamente più prudenti rispetto al resto del Paese, non è immune da fenomeni preoccupanti, soprattutto nei territori più piccoli o turistici, dove la spesa si concentra con maggiore intensità.
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