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In Piemonte donati 90 quintali di riso grazie alle capsule esauste del caffè

Un chicco di caffè può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha più bisogno.

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TORINO – Parte tutto da un progetto importante: il progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco” di Nespresso. Così un chicco di caffè può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha più bisogno.

Il progetto, i numeri in Piemonte

Si tratta di una iniziativa che dal 2011, grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio esauste di Nespresso, consente di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule: l’alluminio – capace di rinascere all’infinito – e il caffè esausto – che può continuare a vivere e generare valore. È un modello di economia circolare dedicato e costruito con cura, in un contesto di riciclo delle capsule di caffè che, ad oggi, le destinerebbe alla raccolta indifferenziata, senza poter recuperare alluminio e caffè.

Quest’anno, grazie alla collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare, partner storico del progetto da oltre 14 anni, sono stati donati 90 quintali di riso – equivalenti a circa 100.000 piatti destinati a 575 organizzazioni partner territoriali convenzionate (mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori, centri d’ascolto, unità di strada, ecc.), che sostengono circa 115.000 persone in difficoltà nel solo territorio piemontese.

L’impatto del progetto in Piemonte è stato possibile soprattutto grazie all’impegno mostrato nella raccolta delle capsule esauste: da gennaio a ottobre 2025, nella Regione sono state infatti recuperate oltre 100 tonnellate di capsule esauste, attraverso i 21 punti di raccolta presenti sul territorio regionale tra Boutique Nespresso e isole ecologiche partner dell’iniziativa, da cui sono state rigenerate più di 60 tonnellate di caffè, – trasformate poi in compost – e 6 tonnellate di alluminio, avviate a nuova vita per trasformarsi in altri oggetti.

Risultati che dimostrano come dal riciclo delle capsule di caffè esauste possono nascere nuovi oggetti, compost, riso e aiuti solidali, con un impatto concreto sul territorio e le persone. Piccoli gesti che possono fare realmente la differenza, grazie ad un progetto nato dalla collaborazione con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), per offrire la possibilità di riconsegnare le capsule esauste in alluminio nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa e presso le Boutique Nespresso, per un totale di oltre 200 punti di raccolta attualmente distribuiti sul territorio nazionale – di cui 21 solo in Piemonte.

Come funziona

Una volta raccolte dai gestori dei servizi ambientali, le capsule vengono poi trattate in un apposito impianto, affinché il caffè e l’alluminio vengano separati e avviati a recupero. L’alluminio, materiale riciclabile infinite volte, viene destinato alle fonderie per essere trasformato in nuovi oggetti come penne, biciclette, segnalibri e molto altro.

Il caffè esausto, invece, viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, fertilizzante naturale che successivamente può essere ceduto a una risaia italiana. Da quel riso – poi riacquistato da Nespresso – nascono milioni di pasti donati e distribuiti attraverso Banco Alimentare e, dal 2024, anche dalle Cucine Mobili e dai Market solidali di Fondazione Progetto Arca.

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