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I Subsonica spiegano la complicata anima di Torino: “non è mai una città allineata”
I Subsonica riflettono su una Torino “militarizzata” dopo lo sgombero di Askatasuna e sulla complessa identità della città

TORINO – I Subsonica, gruppo musicale di Torino nato quasi 30 anni fa, esprime il proprio dissenso per una Torino militarizzata in seguito allo sgombero di Askatasuna. Non c’è un dissentire diretto ma un’analisi della “complicata anima di Torino”.
Di seguito il post social del gruppo:
Ogni città ha una sua magia impenetrabile, che si rivela attraverso l’arcano di apparenti contraddizioni. Torino nel suo umore profondo, sta reagendo infastidita a quella che viene percepita, ogni giorno di più, come una pesante intrusione militarizzata motivata dallo sgombero di Askatasuna. Ma è anche la stessa Torino che non ha sopportato l’incomprensibile azione vandalica contro il quotidiano La Stampa, considerato un simbolo. Pur non sempre amandolo. Questa città non tollera vedere sfregiati i suoi simboli, ma allo stesso tempo non li ostenta e sembra non curarsene più di tanto. Non è mai una città allineata: non è stata fascista: Mussolini la chiamava “la porca città”. Non è stata biologicamente democristiana, comunista, craxiana, leghista, berlusconiana, e nemmeno moderata.Reagisce alla montatura mediatica sull’Immam Shahin, con il tono di chi rifiuta le sciatte e triviali dinamiche che regolano oggi il dibattito d’opinione in Italia.Si mobilita quando si sente violata, ma non si lascia semplificare da uno slogan.È un luogo difficile da capire e anche da amare. Ma tutti coloro che pensano di applicare qui, forzatamente, regole di funzionamento che altrove sembrano offrire facili risultati…restano con niente in mano. Senza mai capire perché.
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