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Alessandria

Alessandria: vendevano smartphone di marca per strada, ma erano falsi…

Redazione Quotidiano Piemontese

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Due persone sono state fermate e denunciate dalla polizia di Alessandria per ricettazione e tentata truffa: cercavano di vendere ai passanti smartphone di alta gamma, ma erano falsi… L’operazione è scattata quando un uomo ha segnalato al 113 una vettura Volkswagen Golf di colore rosso, targa straniera, con a bordo due persone che lo avevano avvicinato nei pressi del bar Koela cercando di convincerlo ad acquistare un telefono. L’uomo, accorgendosi che l’oggetto era probabilmente falso, si era allontanato e aveva avvertito la polizia.

Poco dopo, una pattuglia ha notato la vettura parcheggiata in corso Crimea nei pressi del Palazzo di Giustizia, ma senza nessuno a bordo. Dopo qualche minuto gli agenti hanno notato un uomo, poi identificato come A. M. L. nato e residente in Romania, che si stava dirigendo verso la macchina segnalata: l’uomo corrispondeva alla descrizione ed è quindi stato fermato. Dopo una serie di domande insistenti, l’uomo ha estratto dalla tasca del giubbotto un recente modello di smartphone marca Samsung ammettendo che stava cercando di venderlo.

Nel contempo un altro equipaggio, appostato in zona stazione ferroviaria, ha individuato l’altro uomo segnalato uscire dalla stazione e dirigersi verso il Tribunale attraverso i giardini. Notando  il controllo a cui era sottoposto l’amico, si è fermato dietro a un albero per controllare la scena. Poco dopo gli agenti che lo pedinavano lo hanno sorpreso e identificato. Anche lui ha mostrato uno smartphone identico a quello mostrato dal socio e un caricabatterie confezionato. L’uomo ha ammesso anche di essere il proprietario della Golf rossa.

Portati in Questura e perquisiti, sono stati ritrovati 700 euro – per cui non hanno saputo spiegare l’origine – e altri 20 caricabatterie tra quelli addosso e nell’auto.

Dai controlli sono poi emerse a loro carico varie altre indagini per truffa. I telefonini sono risultati falsi e con caratteristiche tecniche completamente diverse da quelle che avrebbero dovuto avere.

I due sono quindi stati denunciati per i reati di ricettazione, tentata truffa e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, in concorso. Il denaro e il materiale elettronico sono stati sequestrati.

 

 

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