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Piero Fassino sentito in procura a Torino per l’inchiesta Salone del Libro: “Ho agito in modo trasparente e legittimo “

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Dopo che le indagini sono state chiuse il 17 gennaio scorso, Piero Fassino, deputato PD, ex sindaco di Torino, ha voluto essere nuovamente sentito dal pm Gianfranco Colace riguardo all’inchiesta sul Salone del Libro che lo coinvolge insieme ad altri 28 imputati. “Ho ribadito – ha dichiarato Fassino accompagnato dal suo avvocato, il professor Carlo Federico Grosso – che obiettivo dei miei atti è stato sempre e unicamente garantire il pieno e regolare svolgimento del Salone, evitando ogni evento che lo potesse mettere a rischio, fatto che avrebbe determinato un grave danno per la città. Stante le difficili condizioni finanziare della Fondazione del Libro, quell’obbiettivo era tutt’altro che scontato e non sarebbe stato conseguito senza le azioni straordinarie messe in essere dalla Fondazione e dai suoi soci”.

L’ex sindaco di Torino è accusato di tre episodi di turbativa d’asta insieme all’assessora regionale alla Cultura Antonella Parigi e al responsabile dei beni culturali di Intesa San Paolo, Michele Coppola, ex assessore della giunta Cota.

“Ho perciò offerto alla Procura gli elementi che provano come ogni mio atto funzionale alla salvezza del Salone sia stato compiuto in modo trasparente e legittimo, – continua Fassino – attenendomi sempre a due criteri: rispetto delle prerogative della Fondazione e dei suoi amministratori; rispetto delle leggi vigenti aderendo in ogni passaggio alle indicazioni dei consulenti legali”.

 

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