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Presi ricettatori del rame nel torinese, l’accusa è di associazione a delinquere

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Un’indagine dei Carabinieri di Torino Oltre Dora partita a settembre 2017 con accertamenti in tutto il centro e nord Italia e intercettazioni telefoniche che non hanno risparmiato nessun dei tre dipendenti della ditta Piscina Recuperi nel pinerolese. A capo di tutta l’organizzazione c’era Giuseppe Marotta, 57 anni, imprenditore di Cantalupa, che ripuliva il rame rubato e lo rivendeva a imprenditori conniventi. Il rame veniva fuso per creare lingotti da rivendere nel mercato asiatico. Agli arresti domiciliari i dipendenti della società e la moglie di Marotta, Patrizia Bertolusso, 56 anni. Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno accertato 15 furti di rame per un totale 44 mila metri di cavi equivalenti a mezzo milione di euro.

Arrestato anche un ladro di rame, mentre altri due sono ricercati a piede libero. A chi faceva il lavoro sporco il rame veniva pagato 2 o 3 euro al chilo, invece a Marotta veniva pagato fino a 5 euro al chilo, da quanto rilevato nelle intercettazioni. L’accusa per i soggetti coinvolti è di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio e furto in concorso. La Piscina Recuperi è stata posta sotto sequestro dai carabinieri in esecuzione del provvedimento firmato dal gip Adriana Cosenza.

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