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Il CSI Piemonte: i disservizi legati ai siti e ai servizi degli enti pubblici e delle ASL non sono opera di hacker

Redazione Quotidiano Piemontese

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Con un comunicato il CSI Piemonte ha voluto dare una spiegazione ai disservizi legati ai siti e ai servizi degli enti pubblici e delle ASL che sono rimasti bloccati.

A causa di un grave guasto tecnico nella tarda serata del 13 agosto sugli apparati della rete Rupar, i servizi applicativi e di connettività della pubblica amministrazione piemontese non sono stati disponibili o hanno subito disservizi.

All’origine del problema un guasto hardware di alcuni apparati all’interno dei sistemi di rete del CSI Piemonte, che ha creato una reazione a catena sui collegamenti in fibra ottica in grado di bloccare progressivamente il corretto funzionamento dell’infrastruttura.

Fin da subito i tecnici CSI si sono adoperati senza sosta per la risoluzione del problema e il ripristino dei servizi. “Abbiamo fatto fronte a una situazione imprevedibile e molto complessa, che ha interessato un ambito importante come quello dei servizi applicativi pubblici e che si è presentato alla vigilia di ferragosto, in un momento anche molto difficile dal punto di vista organizzativo”, spiega Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte.

“Per operare al meglio – aggiunge Pacini – abbiamo richiamato dalle ferie le professionalità di cui era necessaria la presenza nel nostro data center e abbiamo lavorato notte e giorno fino al progressivo ripristino della piena funzionalità di rete e sistemi”. “Tengo a precisare – conclude Pacini – che non si è trattato di una questione di sicurezza informatica e che la causa non è da ricercarsi in un attacco hacker. Siamo dispiaciuti per i disagi, ma siamo anche consapevoli di aver dimostrato capacità di reazione e rapidità nella gestione di un problema tecnicamente molto complesso. Voglio ricordare infatti che il CSI gestisce un sistema infrastrutturale certificato ai più alti standard di affidabilità e sicurezza, come peraltro dimostrato anche recentemente nel corso di tutta la fase d’emergenza”.

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