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Un nuovo appello dalla società civile per la candidatura di Mauro Salizzoni a sindaco di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un nuovo appello dal titolo  Curare le ferite, rilanciare Torino è stato pubblicato da esponenti della società civile torinese a sostegno della candidatura di Mauro Salizzoni a sindaco.

Le firmatarie e i firmatari rappresentano esperienze e percorsi diversi, per generazione e traiettoria professionale e ricordano che: “Ad accomunarli c’è la sensibilità sociale e politica che porta ognuno di loro a sentirsi coinvolto nelle vicende pubbliche” e chiedono al Pd e alle altre forze dell’area democratica e progressista di non decidere in solitudine, ma di mantenere la possibilità di una consultazione popolare ampia e partecipata, attraverso le primarie o un altro strumento.

Siamo tra le moltissime persone che hanno appreso con grande interesse della possibile candidatura di Mauro Salizzoni a sindaco di Torino per un’ampia coalizione progressista.
Leggendo le sue parole abbiamo ritrovato una idea di città che ci piacerebbe contribuire a realizzare, da cittadine e cittadini consapevoli delle enormi sfide che la pandemia ha posto di fronte a noi. Viviamo il momento più difficile dal dopoguerra, dobbiamo pensare a come ricostruire legami, opportunità, speranze. Le città del post-pandemia dovranno essere le “città della cura” di tutte le ferite che i terribili
mesi che stiamo attraversando hanno inferto al corpo vivo della società. Torino potrà essere “città della cura” solo se saprà darsi un’amministrazione che ne interpreti la vocazione alla solidarietà, che ne valorizzi lo spirito civico, che ne rinnovi la lunga storia di capitale dell’emancipazione, dell’innovazione culturale e del progresso sociale. La candidatura di Salizzoni a sindaco può essere una grande
opportunità: come elettrici ed elettori torinesi riteniamo che possa rappresentare al meglio questa idea di governo cittadino.

Salizzoni ha un alto profilo politico, culturale e professionale, è persona stimata e molto nota. Sappiamo bene, però, che queste connotazioni da sole non bastano, perchè la politica non è mai riducibile all’azione di singoli individui. Attorno al candidato sindaco devono esserci partiti, forze sociali, esperienze collettive di diversa natura, che facendo maturare dentro di sé scambi di vedute, analisi, valutazioni, giungano democraticamente a una scelta condivisa. Le discussioni in corso all’interno delle forze politiche meritano il massimo rispetto, ogni punto di vista è degno di interesse e portatore di contributi che vanno valorizzati. Nel campo democratico e progressista sono emerse altre candidature con piena legittimità: tutte le voci devono poter essere ascoltate, e per questo ci permettiamo di fare sentire la nostra.

Vogliamo essere portavoce di un comune sentire che sta crescendo: Salizzoni rappresenta, a nostro giudizio, la persona più adatta a ricreare una base comune di lavoro per ecologisti e progressisti, rappresenta una opportunità per far emergere nuove energie a disposizione della nostra città. Abbiamo bisogno di un sindaco piattaforma, di una persona capace di abilitare processi collettivi di ricostruzione, di creare luoghi in cui la politica è ascolto, competenza, e partecipazione. Le sfide che attendono la nostra città sono numerose e occorrono tutte le persone capaci e volenterose, al di là di schemi precostituiti di partito o schieramento. Crediamo che la disponibilità di Salizzoni possa incoraggiare, nelle nuove generazioni come in quelle meno giovani, chiunque abbia una seria volontà di cambiare le cose, affinché Torino esca dalla crisi nel segno della coesione e non del “si salvi chi può”.

Chiediamo quindi al Partito Democratico e alle altre forze politiche coinvolte in questa decisione di guardarsi attorno e di percepire l’entusiasmo attorno alla candidatura di Mauro Salizzoni, che può generare uno scenario di partecipazione in grado di cambiare profondamente Torino. Crediamo che questa non sia la stagione in cui un partito possa permettersi di difendere la propria impermeabilità. In questo scenario ci auguriamo che sia mantenuta ferma la possibilità di una consultazione popolare ampia e partecipata, attraverso le primarie o un altro strumento, da realizzarsi in piena sicurezza, per consentire la scelta di una candidatura condivisa. Conosciamo bene le difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria: sappiamo però che non occorrono accelerazioni e che una scelta frettolosa sarebbe soltanto divisiva e generatrice di una profonda frattura politica che sarebbe difficilmente ricomponibile. La Torino progressista merita l’opportunità di ritrovarsi per un cammino comune nell’interesse della città.

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