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Ambiente

I giovani di Fridays For Future in piazza a Torino: non c’è più tempo

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Sono migliaia i giovani che questa mattina hanno invaso il centro di Torino per la manifestazione organizzata da Fridays For Future per denunciare ancora una volta l’emergenza climatica. Tra striscioni colorati e slogan si accusa la politica di non aver mantenuto le promesse e si chiede di intervenire immediatamente per garantire un futuro alle nuove generzioni.

Ad una settimana dalle elezioni amministrative non sono mancati gli interventi sui social dei candidati alla carica di sindaco di Torino.

Stefano Lo Russo: “La mobilitazione per l’emergenza climatica chiede risposte, non paternalismi e pacche sulle spalle. Il movimento #fridaysforfuture ha un grande merito: irrompere con passione e consapevolezza sul tema ambientale che è un’emergenza per tutte e tutti. Dobbiamo agire subito, per tutelare il pianeta e rendere sostenibile la crescita economica e garantire un futuro delle giovani generazioni”.

Paolo Damilano: “Grazie Friday for Future. Non abbiamo un pianeta B. Questo messaggio ce l’hanno insegnato i ragazzi di Friday for Future che oggi tornano in piazza. Per questo e per altri temi chiave noi possiamo solo ringraziarli. Hanno svegliato le coscienze, hanno scosso un’umanità e una generazione che stava dormendo sull’emergenza più grande. Ora è venuto il momento di coinvolgerli attivamente nella costruzione della Torino di domani. Non li ascolteremo soltanto, ma li coinvolgeremo direttamente nelle scelte. Che saranno concrete, non promesse vuote. La transizione ecologica cambierà il mondo e Torino non vuole farsi trascinare ma esserne motore”.

Valentina Sganga: “Che bello vedere un fiume di ragazze e ragazzi che combattono per noi e per il nostro futuro, con la consapevolezza che per migliorare bisogna cambiare radicalmente abitudini e stili di vita. Il tema ambientale sta entrando, sempre di più, in tutte le agende politiche. Pochi però hanno capito l’importanza e la gravità del periodo storico, troppi lo sottovalutano e continuano a rispondere alle vecchie logiche di guadagno”.

Angelo D’Orsi: “Questo è un problema fondamentale: non si può parlare di lavoro, casa e cultura se non affrontiamo questo problema. Torino ha l’handicap di non avere una vera metropolitana e città senza metro non è città”.

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