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Omicidio del clochard Augusto Festa Bianchet: vent’anni senza un colpevole

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Era la notte tra il 23 e il 24 febbraio 2002 quando Augusto Festa Bianchet, clochard 55enne che stazionava sempre sotto i portici dell’ex Standa a Biella, venne aggredito brutalmente. Ricoverato in ospedale, morì qualche settimana più tardi.

I suoi assassini si accanirono su di lui. Sbatterono la sua testa contro il muro, lo presero a calci e lo lasciarono a terra. Augusto era praticamente in fin di vita. Qualcuno udì i lamenti del clochard e diede l’allarme da una cabina telefonica avvertendo le  forze dell’ordine. L’autore della telefonata, che avrebbe potuto aiutare gli inquirenti a individuare i responsabili, non è mai stato scoperto né si è mai fatto avanti. Prima di morire, Augusto riuscì a pronunciare solo poche parole: “Bastardi, vigliacchi”.

Da quella terribile notte sono trascorsi ben vent’anni. Tanti, troppi senza un colpevole. Infatti, un uomo venne condannato a dieci anni per il concorso nell’omicidio, ma morì pochi mesi più tardi. Si era auto-accusato indicando gli esecutori materiali, ma la sua testimonianza non venne mai ritenuta attendibile a causa delle numerose versioni rilasciate nel corso del tempo. Si aprì anche un processo a carico di due ragazzi biellesi, ma vennero ritenuti innocenti e assolti dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino.

“Una brutta pagina per il nostro Biellese – ricorda il sindaco, Claudio Corradino – Augusto era una persona che non faceva male a nessuno. A vent’anni da questa tragedia, per altro irrisolta, come Comune organizzeremo un momento di ricordo”.

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