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Siccità, allarme Piemonte: “Finite le riserve d’acqua, salvare ogni litro”

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L’assessore all’Ambiente del Piemonte, Matteo Marnati lancia l’allarme: “Dobbiamo salvare ogni litro di acqua potabile a disposizione, perché le riserve sono finite. L’acqua che sta scendendo oggi sui bacini idroelettrici è acqua glaciale, cioè che è dovuta purtroppo allo scioglimento dei ghiacciai per l’innalzamento dello zero termico, quindi non è una bella notizia: arriva acqua, ma stiamo perdendo le riserve”.

L’assessore annuncia poi l’intenzione della Regione di mettere in atto un Piano Marshall per l’acqua, con investimenti globali che fino al 2026 sfiorano il miliardo di euro

“Oggi ci siamo voluti concentrare sulle perdite idriche, ma l’investimento globale sull’acqua è molto più ampio e c’è un piano da quasi 500 milioni solo per la ricerca idrica e per diminuire le perdite. Sono investimenti che è necessario far partire in tempi brevissimi. Una delle domande che faremo domani al ministro Roberto Cingolani – ha aggiunto Marnati – è su che fine hanno fatto i decreti che sono stati messi in campo sulla transizione ecologica: non c’è solo quella relativa all’acqua, c’è anche quella sull’idrogeno e quella relativa ai rifiuti. E poi ci sono le tempistiche: entro l’anno devono essere spesi una bella fetta dei fondi a disposizione”.

“Finora in Piemonte sono stati fatti circa duemila interventi con le autobotti – ha proseguito – ma ora ci sono tanti turisti, e in alcune aree la situazione sta precipitando. Fino a fine luglio abbiamo chiesto al Governo 7,6 milioni di euro di danni. Ora rifaremo il punto, ma sicuramente ci vorrà qualche milione specifico per le autobotti, perché spostare l’acqua costa”.

“Siamo una delle realtà più virtuose a livello nazionale – ha sottolineato Marnati – ma abbiamo il dovere di abbattere la dispersione, sul 33% in media, che è ancora troppo alta. Più si sale in montagna più le percentuali di dispersione salgono a superare anche il 60%, più scendiamo in pianura e più arriviamo anche sotto il 20%. L’importante è sostituire le tubature dove gli acquedotti hanno oltre 50 anni”.

Al momento il VCO è la provincia che presenta più criticità e più bisogno di autobotti, per questo si chiederà un ulteriore stanziamento di fondi all’interno dello Stato di emergenza, visto l’aumento dei costi. Anche l’Alessandrino è in forte difficoltà, il Torinese nella media, il Cuneese abbastanza buono, l’Astigiano ha le performance migliori.

Il Presidente della Regione Piemonte, nominato nei giorni scorsi commissario straordinario per la gestione dell’emergenza idrica, ha sottolineato che questo piano nasce da una attività che è stata avviata a livello regionale già da tempo. La situazione che stiamo vivendo è la dimostrazione che temi come quello della siccità vanno trattati con prospettiva per tempo, non solo quando si genera l’emergenza. Ed è questo il modo in cui si intende lavorare in Piemonte.

Per contrastare la dispersione idrica, infatti, ciascuno dei 6 Ato piemontesi (Ambiti territoriali ottimali, territori su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, come quello idrico) ha messo a punto strategie, programmi e interventi finalizzati alla riduzione delle perdite idriche (tra questi, ad esempio investimenti per la distrettualizzazione delle reti, per la digitalizzazione e, più in generale per il rifacimento di alcuni tratti della rete acquedottistica) che globalmente ammontano a più di 486 milioni di euro. Interventi, ha puntualizzato l’assessore, che andando al di là dell’emergenza, sono spalmati da qui al 2026, ovvero per i prossimi 4 anni.

Per quanto riguarda la dispersione idrica ci sono situazioni diversificate, che comunque complessivamente vedono i vari Ato compresi nella classe “discreta”, una classe ottima e due insufficienti; la media regionale si attesta su una percentuale di circa il 33%, una delle migliori aree territoriali a livello nazionale, sottolinea l’assessore, mentre per il nord ovest si attesta sul 31%.

Alla conferenza stampa hanno partecipato rappresentanti dei vari Ato, di Smat e Acqua Novara Vco.

“Con gli interventi di razionalizzazione digitale della gestione e la connessa riduzione delle portate tramite il finanziamento PNRR di 50 milioni di euro, Smat – ha commentato il presidente di Smat, Paolo Romano – raggiungerà entro il prossimo biennio un eccellente livello di qualità tecnica con notevole riduzione dei consumi e dei costi energetici”

“Acqua Novara.VCO – ha sottolineato Alessandro Garavaglia, Responsabile Progetti & Sostenibilità – ha iniziato già da due anni un percorso di sostenibilità che ha uno scopo preciso: sensibilizzare i portatori di interesse che ruotano attorno all’azienda poiché bisogna uscire dalle logiche di lavoro del passato e tenere presente che sono cambiate le priorità. Questo percorso permetterà di migliorare la nostra operatività passando dalla mera gestione del quotidiano ad una gestione con una visione di lungo termine”

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