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Cronaca

Truffa da 780 mila euro alla Banca d’Alba, in carcere 7 persone

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Sette persone sono state arrestate con le accuse di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio per una truffa informatica ai danni della Banca d’Alba. Il gruppo ha sfruttato la procedura bancaria del “Sepa Direct Debit B2B”, che permette al cliente di una banca di disporre degli incassi in euro all’interno dell’area Sepa, di cui fanno parte tutti gli Stati dell’Unione Europea, quelli aderenti allo Spazio economico europeo e altri Paesi Extra Ue.

I truffatori hanno presentato documenti che attestavano il credito da parte di alcune società (ignare di quanto stava accadendo) e si sono fatti anticipare 780 mila euro di crediti dalla banca. I soldi sono poi stati girati su varie società estere, che a loro volta hanno concluso il giro di scatole cinesi rendendoli irreperibili in poche ore.

Il tutto è avvenuto di venerdì e la Banca d’Alba si è accorta di quanto accaduto solo il lunedì successivo. Gli uomini del nucleo di Polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Cuneo, che ha condotto le indagini coordinate dalla Procura di Asti, hanno ricostruito la vicenda e individuato beni e valori riconducibili agli indagati. È quindi scattato il sequestro preventivo di 4 abitazioni, 10 immobili, 9 automobili, dei conti correnti dei 7 arrestati e delle società coinvolte, per un valore di oltre 600 mila euro.

La banca d’Alba precisa “che non ha messo a rischio denaro dei propri clienti e, in ogni caso, rappresenta la vittima del sistema di truffa. Nel corso delle indagini, peraltro, l’istituto di credito ha fornito la massima collaborazione ai finanzieri”.

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