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Cultura

Fondazione Cirko Vertigo ha selezionato 8 compagnie per il progetto Casa del Circo contemporaneo

Le residenze artistiche si terranno presso le strutture a disposizione della Fondazione a Grugliasco, ovvero Teatro le Serre, Chapiteau Vertigo, Piccolo Teatro Perempruner, e Torino con il Teatro Café Müller

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Grugliasco – Sono otto le compagnie internazionali selezionate da Fondazione Cirko Vertigo per l’anno 2024 nell’ambito del progetto Casa del Circo contemporaneo, finanziato dalla Regione Piemonte e dal MIC per sostenere i giovani artisti del settore e dare loro una casa presso la quale creare, sviluppare le loro idee sostenuti da staff qualificato, presso strutture idonee alle loro esigenze. Le residenze artistiche si terranno presso le strutture a disposizione della Fondazione a Grugliasco, ovvero Teatro le Serre, Chapiteau Vertigo, Piccolo Teatro Perempruner, e Torino con il Teatro Café Müller, oltre agli spazi di Cascina Macramè a Mondovì, in provincia di Cuneo, ovvero Spazio S.E.I., palco esterno e sala danza, e quelli messi a disposizione dai comuni canavesani Agliè e San Giorgio Canavese. Tredici gli artisti provenienti da Italia, Spagna, Messico, Regno Unito e Finlandia che beneficeranno di spazi, maestranze tecniche, materiali e tempi di residenza. Di questi, 9 sono donne, a conferma del fatto che il circo contemporaneo è un’arte in cui il protagonismo delle artiste è forte e significativo.

La Casa del Circo Contemporaneo, con sede presso il Parco Culturale Le Serre di Grugliasco, è parte del sistema nazionale delle Residenze Artistiche, avviato a seguito dell’Accordo di programma triennale 2022/24 siglato fra Ministero della Cultura ed enti regionali, fra cui Regione Piemonte. L’obiettivo principale del progetto è quello di dare sostegno ai giovani talenti per continuare a far crescere e sviluppare il settore del circo contemporaneo e delle arti performative in Piemonte e in Italia, fornendo alle compagnie del settore una casa presso la quale creare, sviluppare le loro idee sostenuti da staff qualificato, presso strutture idonee alle loro esigenze. Le compagnie selezionate per le residenze presso la Casa del circo contemporaneo potranno, a seguito di una seconda selezione, beneficiare di un ulteriore periodo di residenza in Francia, Portogallo e Croazia grazie alla rete transfrontaliera creata da Fondazione Cirko Vertigo con i suoi partner internazionali, oltre ad attraversamenti sul territorio nazionale derivanti da ulteriori accordi bilaterali.

Il periodo di residenza avrà una durata minima di 14 giorni e si terrà fra gennaio e dicembre 2024. Al bando hanno potuto candidarsi solo i progetti di nuova creazione, quindi non ancora ultimati o in corso d’opera, che non siano quindi giunti al loro debutto nella loro forma definitiva. Sono stati premiati in particolare gli artisti under 35, coloro che hanno presentano un percorso di scrittura drammaturgica/circense originale e innovativo, quelli che prevedono l’inserimento in altre residenze nazionali e internazionali e le compagnie e gli artisti che presentano progetti comprensivi di prove aperte, laboratori e incontri pre o post spettacolo, ovvero azioni di coinvolgimento della comunità locale. Essere diplomati presso una scuola appartenente alla FEDEC o testimoniare la provenienza da un percorso formativo professionalizzante nelle arti circensi ha costituito un ulteriore motivo di premialità nella scelta dei progetti.

Oltre alle risorse messe a disposizione dalla Regione e dal Fus (Fondo unico per lo spettacolo), fondamentali sono le risorse impiegate nel progetto da Fondazione Cirko Vertigo, ovvero gli spazi di rappresentazione e prova, le sue professionalità – tecnici, tutor, amministrativi – e le sue attrezzature. Grazie a queste risorse i giovani artisti selezionati tramite bando possono mettere in scena il frutto del proprio lavoro: le restituzioni aperte alla cittadinanza sono uno degli obiettivi del progetto che in questo modo fa da subito dialogare giovani e futuri artisti e pubblico.

Gli artisti e le compagnie selezionati per l’anno 2024

Cie Faisca, costituita da Aapo Honkanen (Finlandia) e Daniele Ippolito (Italia), con Precisely Lost lavorerà sul concetto di costruzione e decostruzione, un mix di circo, danza, teatro fisico e installazioni utilizzando le discipline della ruota cyr e della scala libera. Due artisti si ritrovano in scena, dunque, con due discipline simili per materiale ma opposte per forma e modalità d’uso, che le portano anche ad avere diverse specificità corporee e creative. La ruota cyr porta a movimenti continui e morbidi, la scala libera ha una tecnica molto più nervosa e movimenti verticali. I due circensi tentano di combinare queste due tecniche, facendosi influenzare l’uno dall’altro, creando un mix di stili, scambiandosi, smontando gli elementi e ricomponendoli per ricreare linee continue, visivamente e interiormente. “Pensiamo alla nostra arte come a un’espansione di noi stessi, sia fisica che di arti aggiuntivi, ma anche di intelletto e di idee. In questa creazione vogliamo sperimentare come due personalità possano incrociarsi, dare vita a qualcosa di nuovo e unico, morbido ma anche pungente, una riscoperta di energia che porta a un incontro, a una nuova amicizia”, spiegano Aapo e Daniele.

Hannah Finn (Regno Unito) è la protagonista di Chochma, uno spettacolo di ricordi ispirato al circo in grado di fondere contorsioni, breakdance, recitazione, teatro fisico, danza contemporanea e proiezione digitale. Chochma in ebraico significa saggezza. Lo spettacolo di Hannah Finn è un solo autobiografico nel quale la protagonista attinge alle sue più personali esperienze di vita e nel quale affronta i temi della disabilità, dell’antisemitismo e del femminismo. In scena si fa riferimento a due episodi in particolare: l’intuizione e la saggezza della bisnonna di Hannah Finn, che fuggì dalla Polonia poco prima dell’Olocausto, e la decisione della madre dell’artista di allontanarsi dalla relazione violenta con il padre. Ogni storia è raccontata con una distinta qualità di movimento e si intreccia all’archetipo della donna selvaggia e indomita che si ritrova nel libro Donne che corrono con i lupi di Clarissa Pinkola Estes.

Maria Celeste Funghi (Italia) e Carla Carnerero Huertas (Spagna) daranno vita al progetto intitolato Tira, creazione che esplora l’incontro tra due persone apparentemente simili, ma interiormente molto diverse. Attraverso movimenti coreografici e interazioni con le corde, le artiste si propongono di svelare i complessi fili che intessono la natura umana, con le sue assurde contraddizioni, incomprensioni e, a volte, ilarità. Tira vuole essere uno spettacolo che invita alla riflessione, alla connessione emotiva e alla celebrazione della nostra comune umanità. “In un attimo la corda si muove e crea una figura, lascia un segno e poi se ne va – spiegano Carla e Maria Celeste -. La nostra ricerca ha come soggetto la corda: corda liscia, corda di diabolo e vari tipi di corde differenti in lunghezza e spessore”. La regia dello spettacolo è affidata a Morgan Cosquer con la produzione di La Barque Acide.

Compagnia Kamayama, costituita da Linda Vellar (Italia) e Miguinti Mandala (Spagna), con Blackhole / White hole intende lavorare su un progetto artistico che indaga il concetto del “limen”: la soglia, il confine, il rituale di passaggio. La transizione fisica, ma anche psicologica, tra un “prima” certo e sicuro ed un “dopo” oscuro e sconosciuto. Un black hole o buco nero è una regione dello spazio-tempo dove la gravitá è così forte che niente, inclusa la luce e le onde elettromagnetiche, ha abbastanza energia per fuoriuscirne. Un white hole o buco bianco, invece, è una teorica regione dello spazio-tempo dove nulla può entrare però materia, luce e informazioni possono uscire, generando vari universi paralleli. Alcuni tra i fisici quantistici più rinomati della nostra epoca suggeriscono che uno sia la continuazione dell’altro. La Compagnia Kamayama indaga una linea artistica liminale che dal movimento acrobatico, dal clown e dalla manipolazione d’oggetti del circo contemporaneo si sviluppa verso l’incontro con la danza Butoh e la rottura dei paradigmi classici di scrittura e dell’uso dello spazio scenico del teatro. blackhole/whitehole è quindi un ibrido teatrale, dove due universi espressivi vengono intrecciati insieme da un codice artistico comune con cui si arricchisce e si sviluppa il trait d’union dei due caratteri in scena. “Ci focalizziamo sulle metafore usando i dettagli della vita quotidiana come una lampada, uno specchio, una poesia d’amore… e poi ri-modelliamo, decostruiamo e trasformiamo noi stessi gli scenari, le routine”, spiegano gli artisti. Le tecniche utilizzate sono: manipolazione di hula hoop e sfere, acrobatica, verticali, multi-hooping, clown, danza butoh, teatro di figura.

LanciArte, giovane compagnia di circo contemporaneo nata nel 2021, con About ROUND (titolo provvisorio) presenta un progetto di giocoleria somatica, tra performance e installazione. Christopher Patfield (Scozia, UK), ideatore e interprete dello spettacolo, vuole portare in scena una celebrazione trionfale della sfera, della gravità, delle orbite, delle spirali e di tutto ciò che è rotondo e curvo. Utilizzando una sottile poesia, il movimento e una tecnica di giocoleria di altissimo livello, l’artista porterà gli spettatori in un mondo di forze fisiche, sculture rotanti e incredibili equilibri. L’obiettivo è presentare in modo accessibile, leggero e divertente i temi dell’energia, quali la sua conservazione e il suo utilizzo e soprattutto il concetto che sia rinnovabile. Le forze fisiche che ci circondano e che governano il mondo nel quale viviamo sono sperimentate dal pubblico attraverso il gioco e l’intuizione.

Las Arigatas, collettivo costituito da Marta Alba (Italia), Danaé Basurto (Messico) e Yolitzin Ramos (Messico) con Pericolo di caduta rivisita con il linguaggio circense la conclusione de Il lago dei cigni partendo dalla domanda: E se il cigno bianco e il cigno nero fossero saltati insieme nel lago? “Ci siamo concentrate sull’analisi degli archetipi dei quattro personaggi dell’opera (Odette – cigno bianco, il Principe, Odil – cigno nero e lo Stregone), per poi interrogarci sul modo in cui fronteggiamo la vertigine e il pericolo di cadere, elementi inscindibili dalle discipline aeree, ai quali si può rispondere con la prodezza del gesto acrobatico e l’affermazione di sé contro le paure che ci trattengono al suolo”, spiegano le artiste. Il vissuto di ciascuna di loro, con i suoi contrasti di luce e oscurità, rappresenta l’oggetto della ricerca. Pericolo di caduta è la creazione scenica di tre giovani artiste circensi che, sentendosi riflesse l’una nell’altra, usano il loro corpo per raccontare al pubblico la loro esperienza intima di ricerca di identità come esseri umani, attraverso l’appropriazione di alcuni archetipi del mondo classico del palcoscenico.

Sara Montanaro (Italia) con Scorcio vuole dare vita a una performance di forte impatto visuale, nella quale il pubblico si trova immerso in un ambiente indefinito che si modella e si sviluppa nel corso dello spettacolo stesso. Basandosi sul lavoro del corpo e del movimento, la corda aerea si inserisce come elemento principale e integrante del linguaggio scenico all’interno dello spettacolo. I concetti di nascita e di morte, costruzione e distruzione, sono i fili conduttori della performance. La tematica di fondo, che ha segnato il sud Italia profondamente, è quella dell’Ilva, azienda impegnata nella produzione di acciaio, il cui complesso principale si trova in Puglia, a Taranto. Aria, acqua e suolo dell’intera zona sono ormai contaminati e compromessi da decenni.

Alessandra Piccoli (Italia) è la protagonista di Manuale per cadute disastrose, uno spettacolo di contorsionismo tragicomico di 45 minuti. Si tratta di un progetto nato a cavallo tra Francia e Italia nel 2020, in piena pandemia. Come si può vivere in un mondo iper-programmato? É possibile aderire a regole assurde e schiavizzanti o esistono strategie per fuggire? Da queste domande e dal libro Fantasia di Bruno Munari si origina la creazione di Alessandra: un pericoloso dialogo interiore dall’approccio giocoso e tragicomico tra figure di contorsionismo, teatro fisico e mimiche facciali. La protagonista vive in un improbabile mondo pieno di comandi e schemi da eseguire; uno specchio verosimile ma caricaturato della società contemporanea dove semplici azioni giornaliere, come fare colazione o vestirsi per uscire, si rivelano enormi scenari di sofferenza e poi ribellione: il reale si ribalta, si distorce, si allunga e si accorcia, cambia forme e combinazioni. Un viaggio frenetico verso tutto ciò che non si vede ad occhio nudo, ma che nella rappresentazione teatrale trova concretezza all’ennesima potenza. Nel corso dello spettacolo, piccoli dettagli diventano enormi costanti surreali, ogni regola precedente viene ribaltata. Se nella prima parte il gioco e l’ironia la fanno da padroni, nella seconda ed ultima l’approccio giocoso viene gradualmente superato da un aspetto più profondo, psicologico, a tratti drammatico. L’intenzione è stimolare nello spettatore interrogazioni e riflessioni, andare oltre le regole e gli schemi per lasciare agire il proprio mago interiore (come l’etimologia della parola immaginazione suggerisce già) oltre la noia del quotidiano, verso nuove folli ma libere prospettive.

Il 2023 nel frattempo si concluderà con la restituzione pubblica di due residenze artistiche dell’anno in corso: si tratta di Lucia Fusina che sarà in scena con Leon&Io il prossimo 15 settembre presso lo chapiteau Vertigo e la compagnia Circo in rotta con Tienimi che ti tengo al Teatro Perempruner. Entrambi gli spettacoli rientreranno nella stagione teatrale della Città di Grugliasco.

Il programma delle residenze artistiche 2023 si completa, a novembre, con la presenza dell’artista Meg Boury (Francia), selezionata per l’edizione 2023 del progetto francese Nouveau Grand Tour, di cui Fondazione Cirko Vertigo è partner italiano per il circo contemporaneo. Meg Boury sarà in residenza presso i locali messi a disposizione da Cirko Vertigo nel mese di novembre per lavorare sul concetto di sexy: Cosa significa essere sexy? Chi è sexy? Perché l’Italia è spesso definita in Europa il Paese più sexy? Una ricerca antropologica che prenderà forma in scena attraverso il mimo e l’uso performativo del corpo.

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