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LavoroTorino

Il 2024 sarà un anno durissimo per le piccole e medie imprese di Torino

È quanto rilevato dall’indagine fatta dall’Ufficio Studi dell’API

Elena Prato

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TORINO – Anno nero il 2024 per le piccole e medie imprese di Torino: questo quanto emerso dall’indagine dell’Ufficio Studi dell’API, secondo cui gli imprenditori dovranno faticare molto almeno nei primi sei mesi di quest’anno.

 

Per il primo semestre, è infatti previsto un ulteriore aumento (+ 4,8%) del numero di imprese, soprattutto nel settore della mobilità, che ritiene di dover ricorrere alla cassa integrazione (16%); inoltre, solo il 41% delle imprese prevede assunzioni per il prossimo semestre, contro il 45,7% dello scorso anno. Questo perché sono in calo produzione (-12%), ordini (-8,7%) e fatturato (-10,3%). Crescono, invece, gli investimenti, in particolare per l’acquisto di nuovi impianti e macchinari, il rafforzamento delle competenze del personale occupato e le attività di ricerca e transizione digitale.

 

«Si tratta delle conseguenze di una condizione interna al Paese e di quanto sta accadendo nel mondo. Le incertezze dei mercati e delle politiche, l’andamento dei costi dell’energia e delle materie prime, e in particolare il costo del denaro generano una sostanziale impossibilità a effettuare previsioni anche nel medio termine e rendono ancora più difficile lo sviluppo o la sostenibilità stessa delle pmi in un momento in cui liquidità e redditività sono in sofferenza», commenta il presidente di API Torino, Fabrizio Cellino. «L’unica strada percorribile – aggiunge – è quella dell’innovazione e delle alleanze ma anche delle riforme. Le imprese non chiedono sussidi ma condizioni accettabili per investire e fare programmi di sviluppo e crescita, per creare ricchezza e occupazione. Non vogliamo rinunciare alla nostra missione: alcuni dati come quelli relativi agli investimenti riportano la volontà di andare avanti».

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