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Le motivazioni della protesta dei dipendenti Decathlon a Torino: contratto integrativo, buoni pasto, equilibrio vita-lavoro

Una ventina di dipendenti della multinazionale che vende articoli sportivi si sono radunati di fronte ai punti vendita di Torino, ma ci sono presidi anche a Grugliasco e Settimo

Sandro Marotta

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TORINO – “Decathlon ci chiama giocatori, si dimentica che siamo lavoratori! Vogliamo un contratto aziendale integrativo”: questa una delle frasi che si legge sui cartelloni sorretti dai dipendenti Decathlon che oggi (sabato 6 luglio) stanno protestando davanti ai punti vendita di Grugliasco, Moncalieri, Settimo e Torino.

Le motivazioni

Tra le rivendicazioni emerge quella di ottenere dalla multinazionale un contratto integrativo. Con questa espressione si intendono quegli accordi di lavoro che obbligano le due parti (datore e lavoratore) a rispettare impegni specifici riguardo ad alcuni settori dell’attività; questi ambiti di impegno sono individuate dal contratto collettivo nazionale.

Su diversi cartelli davanti al punto vendita davanti a Porta Nuova a Torino si legge “Decathlon sponsor olimpico ma per noi nemmeno un buono pasto“. Non solo: al centro della protesta contro la multinazionale – che fattura circa 15 miliardi l’anno – anche la conciliazione tra vita e lavoro, oltre all’assegnazione di mansioni adeguate alla propria professione per ciascun lavoratore.

La manifestazione dovrebbe durare tutta la mattina; nel frattempo Uiltucs (il sindacato di categoria UIL che rappresenta i lavoratori del terziario, turismo, commercio e servizi) ha organizzzato un presidio in via Lagrange 42 dalle 10 alle 12. 

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