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Torino e il Piemonte in testa nella classifica del carpooling

Oltre agli evidenti benefici ambientali, il carpooling si è rivelato una scelta economicamente conveniente

Gabriele Farina

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TORINOCondividere l’auto per recarsi al lavoro o all’università non è mai stato così vantaggioso. Nel 2024, il carpooling in Italia ha registrato numeri da record, con un risparmio complessivo di 9.662.895 km, una distanza pari a 25 volte quella tra la Terra e la Luna. Questo incremento del 96% rispetto all’anno precedente ha contribuito a ridurre il traffico e l’inquinamento atmosferico, evitando l’emissione di 1.256.612 kg di CO₂, quasi il doppio rispetto al 2023.

Oltre agli evidenti benefici ambientali, il carpooling si è rivelato una scelta economicamente conveniente: grazie alla condivisione delle spese di carburante, pedaggi e parcheggi, gli utenti hanno risparmiato complessivamente 1.930.753 euro, con un aumento del 95,8% rispetto all’anno precedente.

Questi dati emergono dall’ultima edizione dell’Osservatorio Nazionale sul Carpooling Aziendale realizzato da Jojob Real Time Carpooling, che ha analizzato gli spostamenti casa-lavoro e casa-università avvenuti in condivisione nel 2024.

Il carpooling aziendale come strategia di sostenibilità

“Il carpooling aziendale sta vivendo una forte ripresa e si conferma un’opportunità strategica per le aziende che vogliono allinearsi agli obiettivi di sostenibilità. Con il 32% degli spostamenti avvenuti su scala extraurbana, è evidente che le città non possono essere l’unico focus delle strategie di mobilità sostenibile”, ha dichiarato Gerard Albertengo, CEO e fondatore di Jojob.

Secondo Albertengo, il ruolo dei mobility manager è sempre più cruciale nel promuovere soluzioni di mobilità condivisa che riducono l’impatto ambientale e migliorano l’efficienza e il benessere dei lavoratori. Inoltre, il carpooling si inserisce perfettamente nelle politiche aziendali legate agli ESG (Environmental, Social, and Governance), contribuendo alla riduzione delle emissioni e all’ottimizzazione delle risorse.

Chi usa il carpooling in Italia?

Il carpooling si conferma una soluzione apprezzata da diverse generazioni: i Millennial e la Gen X rappresentano il 60% dei viaggiatori, con il 32,8% degli spostamenti effettuati da persone tra i 30 e i 39 anni. Anche gli over 50 sono protagonisti, con la fascia 50-59 anni che copre il 19,4% dei viaggi. Il servizio è attualmente più diffuso tra gli uomini (66,9%), ma la partecipazione femminile, pari al 33,1%, è in crescita.

Ogni viaggio in carpooling ospita in media 2,3 persone e nel 5% dei casi l’auto è al completo. La percorrenza media è di 27,5 km, ma in alcune regioni come Sardegna, Puglia e Liguria i tragitti medi superano i 40 km, dimostrando la crescente necessità di mobilità condivisa sulle lunghe distanze.

Torino e il Piemonte in testa alla classifica

Tra le regioni italiane, il Piemonte guida la classifica con 1.922.334 km risparmiati, 249.908 kg di CO₂ evitati e un risparmio economico di 384.216 euro. Seguono la Lombardia, che ha raddoppiato i chilometri risparmiati passando a 1.248.466 km, e l’Emilia-Romagna, con un incremento fino a 880.938 km.

A livello provinciale, Torino è la città più virtuosa, con oltre 72.000 viaggi condivisi, pari all’11,3% del totale nazionale. Anche Bologna e Varese si distinguono, con rispettivamente 41.597 e 37.563 viaggi. Milano, pur con un numero inferiore di viaggi, ha comunque risparmiato 349.000 km e 45.468 kg di CO₂, dimostrando che anche nelle grandi città il carpooling può fare la differenza.

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1 Commento

1 Commento

  1. Barbara di Leo

    2 Marzo 2025 at 14:13

    Non capisco bene il concetto di manager della mobilita’ e di carpooling aziendale. Chi ha risparmiato i soldi l’azienda o l’utente? Se questo servizio e’ gestito da manager aziendali credo si debbano allargare le piattaforme a tutti i cittadini e fornire cosi’ un servizio anche a chi sta fuori dalle aziende: disoccupati, studenti, cittadini ecc. Mi sembra un fenomeno di portata umana incredibile. Su queste auto si chiacchiera, si ascolta musica, si scambiano ricette, mi sembra una novita’in termini di scambio e di crescita umana. Bisogna assolutamente che si diffonda a macchia d’olio e non serva invece come chiusura nei confronti della realta’ sociale diffusa. I colleghi di lavoro sono colleghi di lavoro, se l’equipaggio e’ misto e ci sono altre persone, diventa curioso e affascinante scambiare anche con persone che non si conoscono.

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