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Torino capitale dello spazio: torna lo Space Festival tra astronauti, razzi e fantascienza

Dal 22 al 25 maggio la IV edizione della manifestazione che porta la space economy tra le strade della città. Tra gli ospiti Parmitano, Cheli, Nespoli e Scabin

Gabriele Farina

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TORINO – Torino si conferma punto di riferimento non solo per l’industria aerospaziale, ma anche per la divulgazione scientifica legata allo spazio. Dal 22 al 25 maggio la città ospiterà la quarta edizione dello Space Festival, evento gratuito che trasformerà il capoluogo piemontese e alcune località limitrofe in un polo dedicato all’esplorazione del cosmo, alla fantascienza e alla scoperta delle nuove frontiere della space economy.

Organizzato dalla Marco Berry Onlus con la direzione artistica dello stesso Marco Berry e la consulenza scientifica del giornalista Antonio Lo Campo, il Festival si propone di avvicinare il grande pubblico ai temi dello spazio attraverso un mix originale di gioco, scienza e narrazione. Il cuore della manifestazione sarà nuovamente la Galleria San Federico, dove saranno esposte le riproduzioni in scala dei razzi Saturn V, SLS e Starship, simboli dell’evoluzione delle missioni spaziali.

Tra gli ospiti più attesi, tre nomi che non hanno bisogno di presentazioni: Luca Parmitano, Maurizio Cheli e Paolo Nespoli, protagonisti del ciclo di incontri “Vita da astronauta”, che porteranno il pubblico dentro le loro straordinarie esperienze nello spazio. Non mancheranno altri protagonisti della scena scientifica e culturale, come il planetologo Maurizio Pajola, coinvolto nello studio dell’asteroide Bennu, e lo chef stellato Davide Scabin, autore dei piatti spaziali di Parmitano.

In programma anche presentazioni editoriali con autori come Piero Bianucci e Giovanni Caprara, e un ciclo di talk tra il cinema Lux e l’Università di Torino, dove si discuterà di temi caldi: dal ruolo dell’Italia nei programmi spaziali internazionali fino alle nuove scoperte sull’universo e al fenomeno UFO.

Lo Spazio per i bambini

Lo Space Festival coinvolgerà anche i più piccoli: venerdì 23 maggio gli studenti vincitori del contest “Una lezione spaziale”, provenienti da 27 scuole primarie, visiteranno con un astronauta lo stabilimento torinese di Thales Alenia Space, dove prenderanno forma alcuni dei moduli abitativi destinati allo spazio.

A Collegno, domenica 25 maggio, andrà in scena una delle novità più spettacolari: il volo di un robot stratosferico realizzato dalla startup Stratobotic, con trasmissione video a 360° fino a oltre 25 chilometri di altezza. Un’esperienza immersiva e interattiva sarà inoltre offerta da SpArks, Venture nato da Thales Alenia Space, con un gioco per smartphone ambientato intorno al pallone in volo.

Il Planetario Infini.To di Pino Torinese, insieme all’INAF e al Viridarium Lab Garden, proporrà per tutte le giornate un ricco calendario di eventi tra osservazioni guidate, spettacoli astronomici e visite gratuite su prenotazione.

A completare l’offerta culturale, il cinema Lux ospiterà le proiezioni dei film cult “Armageddon – giudizio finale” e “Space Cowboys”, per un’immersione tra realtà scientifica e immaginario collettivo.

L’iniziativa, realizzata con il sostegno della Regione Piemonte, il patrocinio della Città di Torino e il contributo di partner come Fondazione Compagnia di San Paolo, Thales Alenia Space, Nova Coop e TÜV Italia, mira a coinvolgere un pubblico trasversale e ad avvicinare anche i non addetti ai lavori alle grandi sfide del futuro.

«La corsa allo spazio è più viva che mai», ha sottolineato Marco Berry, «e vogliamo raccontarla in modo accessibile, curioso e coinvolgente». Un concetto ribadito anche dalle istituzioni: per l’assessore regionale alle attività produttive Andrea Tronzano, il Festival è una «vetrina del potenziale economico e scientifico del comparto», mentre per l’assessore comunale al Turismo Domenico Carretta è un appuntamento che «rende l’aerospazio affascinante per tutti, dai bambini agli appassionati».

Torino, insomma, guarda alle stelle. E lo fa con l’entusiasmo e la concretezza di chi, nello spazio, ha già messo piede — e vuole portarci anche il grande pubblico.

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