CronacaTorino
Ivrea, restituiti gioielli a vittime di furti e truffe: smantellato il “regno dell’oro rubato”
Grazie all’operazione “MIDA”, i Carabinieri di Ivrea recuperano oltre mezzo chilo di preziosi. Al centro dell’inchiesta un 86enne torinese, soprannominato “il Dio dell’oro”.

IVREA – I Carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno restituito gioielli e oggetti di valore a numerose vittime di truffe, rapine e furti in abitazione, molte delle quali persone anziane, derubate con raggiri o atti violenti. I beni erano stati recuperati nel corso dell’operazione “MIDA”, un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ivrea.
L’inchiesta ha portato all’arresto di un uomo di 86 anni, residente a Torino, già noto alle forze dell’ordine e soprannominato “il Dio dell’oro”. L’anziano è ritenuto il fulcro di un vasto sistema di ricettazione, specializzato nell’acquisto e nella rivendita di preziosi di provenienza illecita, sottratti in diverse regioni del Nord Italia.
L’oro sequestrato
Nel corso delle indagini, i militari hanno sequestrato complessivamente 566 grammi di oro, parte dei quali riconducibili a colpi specifici: una rapina avvenuta ad Aprile 2023 a Novara e un furto in abitazione verificatosi a Pavia nello stesso mese.
Tra gli episodi ricostruiti anche una truffa commessa a Ivrea, dove un’anziana è stata raggirata da finti operai del gas che si sono spacciati anche per appartenenti all’Arma. Approfittando della fiducia della donna, i malviventi sono riusciti a sottrarle diversi monili.
Le indagini hanno consentito di deferire altri otto soggetti coinvolti a vario titolo nella rete criminale, delineando un’organizzazione ben strutturata che faceva leva sulla vulnerabilità delle vittime e sulla facilità di riciclare beni preziosi nel mercato parallelo.
Il Comando dei Carabinieri di Ivrea ha sottolineato l’importanza della collaborazione dei cittadini e ha rinnovato l’invito a diffidare di sconosciuti che si presentano a domicilio senza preavviso o con motivazioni poco chiare.
“Operazioni come questa – sottolineano i militari – non solo permettono di colpire i responsabili, ma anche di restituire dignità alle vittime, spesso colpite non solo nei beni materiali, ma anche nella fiducia verso il prossimo”.
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