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Le forme eleganti di Torino viste dall’alto

Una pagina instagram ci offre lo spunto per un piccolo excursus sulla fotografia aerea

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TORINO – «Scattare da molto lontano ti fa vivere una situazione in un modo più straordinario e memorabile rispetto a farlo da vicino, perché si tratta di una prospettiva insolita. È difficile fare qualcosa di nuovo in fotografia, soprattutto oggi che chiunque abbia uno smartphone può scattare foto». Così Massimo Sestini, fotografo aereo, intervistato sul sito di Canon qualche anno fa.

Immagini rivelatrici

Una pagina instagram, @re_territorio, ha postato di recente alcune splendide fotografie di Torino dall’alto. La prospettiva insolita invocata da Massimo Sestini ci fa apprezzare particolarmente  le bellezze della città, ma non magari quelle che siamo abituati a osservare quotidianamente o recandoci in città per una visita. Dalla regolarità delle forme agli spazi verdi, dai corsi d’acqua alle grandi costruzioni, gli elementi più evidenti da queste immagini sottolineano l’incontro-sconto tra ambiente naturale e ambiente antropico (ma forse l’ambiente naturale in quanto tale non esiste più?).

 

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Dal pallone aerostatico alle foto dallo spazio

La fotografia aerea non smette di stupirci, pur avendo alle spalle più di centocinquant’anni di storia. Gaspard-Félix Tournachon, artista conosciuto da tutti con lo pseudonimo di Nadar, giornalista, pittore, caricaturista francese, negli anni ’50 dell’Ottocento scattò le prime foto aeree di Parigi, a bordo di un pallone aerostatico. Nadar era infatti anche un appassionato di aerostatica, e costruì un enorme pallone ad aria calda, battezzato Le Géant (Il gigante). La fotografia aerea fu massicciamente impiegata durante le due Guerre Mondiali, e oggi trova molteplici applicazioni, anche di tipo scientifico. Basti pensare alle foto scattate dallo spazio e al rilevamento di eventi naturali o cataclismi, molto utili a capire come il nostro pianeta sta cambiando. Spesso a causa del massiccio intervento umano.

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