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Ondata di calore in Piemonte: temperature da record anche in montagna

Temperature oltre i 30 gradi anche in montagna: in Piemonte lo zero termico supera i 5.100 metri. Il clima estremo colpisce città e Alpi.

Luca Vercellin

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Ondata di calore

TORINO – Il mese di giugno 2025 si conferma tra i più caldi mai registrati. A Torino, già a metà mattina, la colonnina di mercurio ha superato i 30 gradi, mentre nelle zone alpine come Ceresole Reale il termometro segna 17 gradi, ma in rapido aumento. Nemmeno l’alta quota si salva dalla morsa del caldo.

Zero termico oltre i 5.000 metri

Un dato sorprendente riguarda lo zero termico, che sulla verticale tra Novara e Cameri ha raggiunto quota 5.100 metri. Si tratta di un livello mai toccato prima nel mese di giugno. Questo parametro, fondamentale per la stabilità dei ghiacciai e la gestione delle risorse idriche, conferma l’eccezionalità dell’attuale ondata di calore. A mezzanotte, ai 4560m della Capanna Margherita sul Monte Rosa, la temperatura si mantiene abbondantemente sopra lo zero con un valore di circa +4.2°C.

Il ruolo delle città e del Mediterraneo

Le aree urbane soffrono maggiormente a causa dell’effetto “isola di calore”: il cemento e l’asfalto assorbono le radiazioni solari e rilasciano calore, aggravando la situazione. Anche il Mar Mediterraneo, che un tempo contribuiva a rinfrescare il clima, oggi funge da amplificatore del caldo. Le acque più calde alimentano l’arrivo e la persistenza degli anticicloni africani.

La crisi climatica e la cella di Hadley

Alla base del fenomeno c’è la crisi climatica. Una delle sue conseguenze principali è l’espansione della cella di Hadley, un sistema di circolazione atmosferica che normalmente regola gli scambi tra equatore e tropici. Questo allargamento ha spinto l’aria calda fino al Mediterraneo, provocando l’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore estive. Durante l’inverno, invece, la stessa dinamica favorisce il ristagno di inquinanti.

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