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Salvata a Torino una neonata con un trapianto record: fegato donato dalla madre e vena ricostruita

Il trapianto rappresenta un record senza precedenti, cementando l’eccellenza della sanità torinese

Luca Vercellin

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TORINO – Una neonata di sei mesi è stata salvata a Torino con un intervento senza precedenti in Italia. I medici della Città della Salute hanno combinato un trapianto di fegato donato dalla madre con un autotrapianto di vena giugulare. Un’operazione mai eseguita prima nel nostro Paese.

Condizioni critiche

La bambina, nata a fine dicembre, era affetta da una rara malformazione delle vie biliari. Ad aprile, è stata ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita in condizioni molto gravi: ittero severo, liquido nell’addome e forte insufficienza epatica.

La corsa contro il tempo

I medici avevano inserito la piccola nella lista nazionale per il trapianto di fegato pediatrico. Tuttavia, l’attesa per un organo da donatore deceduto si è rivelata troppo lunga. Le sue condizioni continuavano a peggiorare. A quel punto, la madre ha deciso di donare una parte del suo fegato.

Il via libera al doppio intervento

In tempi rapidi sono stati effettuati gli esami di compatibilità. Il Tribunale di Torino e il Centro Nazionale Trapianti hanno dato il loro consenso. Tutto era pronto per il trapianto fegato Torino, un intervento che avrebbe coinvolto madre e figlia in simultanea.

13 ore in sala operatoria

Due settimane fa, nelle sale del Centro Trapianto Fegato delle Molinette, il professor Renato Romagnoli e il suo team hanno eseguito il prelievo del lobo sinistro del fegato dalla madre. Subito dopo è iniziato l’intervento sulla neonata.

I chirurghi hanno rimosso il fegato ormai cirrotico e sostituito la vena porta ostruita. Per farlo, hanno usato un segmento della vena giugulare della stessa bambina. Si è trattato di un autotrapianto ad altissima complessità tecnica.

Un recupero sorprendente

L’intervento è durato 13 ore e ha coinvolto decine di professionisti tra chirurghi, anestesisti, infermieri e tecnici. Il decorso è stato positivo: la madre è stata dimessa dopo sei giorni. La bambina è stata trasferita al Regina Margherita per la riabilitazione.

Le reazioni

«Un trapianto epatico pediatrico di straordinaria difficoltà», ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi. «Dimostra l’eccellenza della nostra sanità».

Anche Thomas Schael, commissario della Città della Salute, ha elogiato il risultato: «Questo intervento conferma l’importanza del polo sanitario torinese e il suo ruolo centrale nel futuro Parco della Salute e della Ricerca».

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