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Fréjus, inaugurata la seconda canna del traforo: “Un’opera strategica per il Piemonte e l’Europa”
Salvini: “Non è degno di un Paese civile dover schierare l’esercito per scavare una galleria”. Cirio: “I valichi sono sviluppo economico, non ostacoli”

FREJUS – Dopo oltre 14 anni di lavori, la seconda canna del traforo autostradale del Fréjus è finalmente realtà. L’infrastruttura è stata inaugurata oggi alla presenza del vicepremier e ministro dei Trasporti italiano, Matteo Salvini, e del suo omologo francese, Philippe Tabarot, in un clima carico di significati politici e simbolici per il Piemonte e per i collegamenti tra Italia e Francia.
«Siamo in una stagione di riapertura del Piemonte al commercio internazionale, grazie al rilancio dei nostri valichi – ha dichiarato il presidente della Regione, Alberto Cirio –. Abbiamo raddoppiato il Tenda, sono ripartiti i treni per Parigi, e ora il Fréjus completa un percorso strategico per la mobilità e l’economia del nostro territorio».
Salvini attacca i No Tav: “Teppisti, non manifestanti”
Durante l’inaugurazione, il ministro Salvini ha voluto lanciare un messaggio netto anche sul fronte dell’ordine pubblico, toccando il tema caldo delle proteste contro la Torino-Lione. In giornata ha visitato il cantiere di San Didero, uno dei siti più contestati dal movimento No Tav, ribadendo il sostegno del governo ai lavoratori e alle forze dell’ordine.
«Oggi è una bella giornata, ma è moralmente doveroso fermarsi anche al cantiere Tav. Non è normale che nel 2025 ci vogliano 418 tra militari e forze dell’ordine per proteggere gli operai – ha affermato –. Questo non è degno di un Paese civile. Se ci sono persone che devastano, bruciano furgoni, attaccano la polizia, non stiamo parlando di protesta, ma di criminalità. Il campeggio va sgomberato. E se sono italiani, il loro posto è il carcere».
Salvini ha anche criticato il tribunale di Torino per non aver riconosciuto l’associazione a delinquere tra i No Tav: «Forse vivono su Marte», ha commentato.
Cirio: “Le opere pubbliche si fanno, nonostante tutto”
Il presidente Cirio ha rivendicato l’importanza della seconda canna del Fréjus come simbolo di una politica infrastrutturale che guarda al futuro, nonostante le difficoltà e le opposizioni. «Aprire un’opera pubblica in questa valle dimostra che si possono realizzare progetti importanti anche in territori complessi. Manifestare è legittimo, ma attaccare operai e forze dell’ordine è un atto criminale», ha sottolineato.
Cirio ha inoltre evidenziato i recenti successi sul fronte infrastrutturale: dalla riapertura del collegamento ferroviario Venezia-Parigi al rilancio del Colle di Tenda. «A Limone il turismo è cresciuto del 10% da quando è stato riaperto il valico. I dati parlano chiaro: le infrastrutture non sono costi, ma opportunità di sviluppo economico».
Appello dai territori: “La montagna non sia solo un passaggio”
Tra le voci locali, quella della sindaca di Bardonecchia, Chiara Rossetti, che ha colto l’occasione per chiedere maggiore attenzione alle aree montane: «I territori di montagna non possono essere solo luoghi di transito. Serve una politica nazionale che li metta al centro, non ai margini».
Investimenti europei e orizzonte Tav
Salvini ha infine lanciato un appello anche all’Unione Europea: «Spero che il nuovo bilancio europeo metta i miliardi necessari sulle infrastrutture. La Tav dovrebbe vedere il primo treno circolare tra il 2032 e il 2033. Quel convoglio ci collegherà con l’Europa, e un altro, nello stesso anno, attraverserà lo Stretto di Messina. Oggi possiamo dire che volere è potere».
In parallelo, Cirio ha confermato che si stanno avviando le valutazioni tecniche per una seconda canna del traforo del Monte Bianco, nel solco del Trattato del Quirinale e della collaborazione bilaterale con la Francia.
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