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Vince il concorso come anestetista alla Asl Cuneo 1 ma non si è mai laureata

La dottoressa rischia ora anche conseguenze legali per dichiarazioni false rese a un ente pubblico, oltre alla definitiva esclusione dalla graduatoria di concorso

Gabriele Farina

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CUNEO – Era stata assunta come anestesista rianimatrice a tempo indeterminato dall’Asl Cuneo 1 dopo aver superato un concorso pubblico. Ma la dottoressa, 47 anni, non aveva mai conseguito la specializzazione dichiarata. A scoprirlo è stata la stessa azienda sanitaria, che ha proceduto con il licenziamento a meno di due mesi dall’assunzione.

Una carenza di medici e un concorso pubblico

Come molte realtà sanitarie piemontesi, anche la Asl Cuneo 1 soffre da tempo di una grave carenza di personale medico. Nel 2024 era stato quindi indetto un concorso per l’assunzione di dieci specialisti, tra cui anestesisti e rianimatori. La dottoressa in questione, laureata in medicina, aveva presentato domanda di partecipazione autocertificando di essere in possesso della specializzazione in anestesia, rianimazione e terapia intensiva del dolore.

Il concorso si era chiuso con un numero di candidati idonei inferiore ai posti disponibili. Tra i vincitori, c’era anche lei che aveva firmato un contratto a tempo indeterminato a partire da giugno 2025.

L’università smentisce: “Mai conseguito il titolo”

Come previsto dalle procedure interne, l’Asl ha avviato i controlli sulle autocertificazioni dei neoassunti. Ed è stato in quel momento che è emersa la verità: “La dottoressa è iscritta alla scuola di specializzazione dal 2011, ma non ha mai conseguito il titolo”, ha dichiarato l’università presso cui la donna sosteneva di essersi specializzata.

L’azienda sanitaria, a seguito delle verifiche, ha confermato la falsità delle dichiarazioni e formalizzato il licenziamento a fine luglio 2025.

Fine rapida del contratto

L’interruzione del rapporto di lavoro è stata immediata. La decisione è arrivata dopo la conclusione degli accertamenti sulla documentazione presentata, che si è rivelata non conforme. Un caso che mette nuovamente in luce i rischi legati all’utilizzo delle autocertificazioni nei concorsi pubblici, specialmente in settori delicati come quello sanitario.

La dottoressa rischia ora anche conseguenze legali per dichiarazioni false rese a un ente pubblico, oltre alla definitiva esclusione dalla graduatoria di concorso.

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