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Violenza verso gli agenti di Polizia nella casa circondariale di Cuneo: la denuncia del sindacato

L’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria ha sottolineato le insostenibili condizioni dei poliziotti in servizio nelle carceri

Marco Lovisolo

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CUNEO – Non si fermano le aggressioni ad agenti in servizio nelle carceri piemontesi. Il sindacato di Polizia penitenziaria OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria – ha denunciato due episodi di violenza e tre agenti di polizia penitenziaria feriti nella casa circondariale di Cuneo.

Giovedì, nel tentativo di sedare una lite tra due detenuti, che si sono affrontati impugnando armi rudimentali (un coltello e un bastone), un agente è rimasto ferito ad una spalla e ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. È stato dimesso con 14 giorni di prognosi. Ieri invece un detenuto ha aggredito due agenti di polizia penitenziaria, colpendoli al volto. Anche in questo caso i poliziotti hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’ospedale di Cuneo.

Leo Beneduci, Segretario Generale dell’OSAPP, è lapidario: «Siamo al completo sfacelo. Le carceri italiane, da tempo, sono diventate territori fuori controllo: piene di coltelli, telefoni cellulari, droga. Ormai siamo oltre l’allarme, è il Far West. La Polizia Penitenziaria è esausta, abbandonata, esposta a violenze quotidiane. Servono interventi».

Martedì scorso, dopo l’episodio di aggressione nella casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino, l’OSAPP aveva diffuso un duro comunicato in cui si sottolineava come, mentre molti italiani sono comodamente sotto l’ombrellone, gli agenti della Penitenziaria continuano “a subire aggressioni, violenze e umiliazioni nel silenzio assordante delle Istituzioni”. Nel comunicato, si faceva appello “al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante supremo della Costituzione e della Repubblica, ed alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni acchè i problemi dell’insicurezza, dell’instabilità e dell’assenza di legalità nelle carceri, nonché delle inumane ed inaccettabili condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria siano affrontate con le necessarie serietà e competenza e come fino ad oggi non risulta ancora fatto”.

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