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CronacaTorino

Fridays for Future torna in piazza: nuova mobilitazione il 14 novembre. A Torino corteo contro la crisi climatica

Fridays for Future torna in piazza a Torino e in tutta Italia il 14 novembre. Il movimento accusa la politica di ignorare la crisi climatica e chiede stop ai sussidi fossili e investimenti nelle rinnovabili.

Luca Vercellin

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TORINO – Davanti al palazzo vetrato della Regione Piemonte, un semplice banchetto di legno segna il ritorno del movimento Fridays for Future. È da lì che gli attivisti hanno annunciato, con una conferenza stampa, una nuova giornata di mobilitazione nazionale per il 14 novembre, a sei mesi dall’ultimo sciopero globale per il clima.

Clima fuori dall’agenda politica

I giovani del movimento denunciano come la crisi climatica sia ormai scomparsa dal dibattito politico e mediatico.

“Dalla siccità in Sicilia alle alluvioni al Nord, l’Italia ha vissuto un’altra estate da film distopico”, spiega Simona Di Viesti, attivista piemontese che parteciperà alla COP30 in Brasile.
“Le morti per ondate di calore sono raddoppiate negli ultimi dieci anni, ma la politica sembra tornata a prima del 2019: si parla poco e male di clima”.

Le richieste di Fridays for Future

Fridays for Future rilancia le proposte della propria Agenda Climatica 2022, rimaste inascoltate dal governo. Tra le richieste principali:

  • Stop ai sussidi pubblici alle fonti fossili

  • Investimenti nelle energie rinnovabili

  • Transizione ecologica equa e pianificata

“Il messaggio è chiaro: affrontate la crisi climatica o fatevi da parte. Dopo trent’anni di promesse, servono fatti”, afferma Carlo Mezzalama, portavoce nazionale.

Critiche ai governi e al riarmo europeo

Gli attivisti attaccano la politica internazionale per le sue contraddizioni:

“Negli Stati Uniti, durante l’amministrazione Trump, oltre 40 funzionari avevano legami diretti con l’industria del gas e del petrolio”, ricorda Guglielmo Rotunno.

In Italia, la Cassazione ha riconosciuto la legittimità delle cause contro Eni, Mef e Cdp per i danni legati al cambiamento climatico.
Fridays for Future denuncia anche il riarmo europeo e il dirottamento dei fondi destinati alla transizione ecologica, definendoli “una scelta miope e incompatibile con una reale svolta sostenibile”.

Clima, giustizia globale e solidarietà

Il movimento non dimentica le emergenze umanitarie:

“La situazione a Gaza resta drammatica. La pace non può esistere senza giustizia e autodeterminazione”, si legge nel comunicato del gruppo torinese.

Fridays collega le crisi globali – ambientali, sociali e belliche – come facce della stessa emergenza di sistema.

La mobilitazione a Torino

A Torino, il 14 novembre il corteo partirà alle 9.30 da piazza XVIII Dicembre, attraversando la città e passando davanti a:

  • il grattacielo Intesa Sanpaolo

  • la sede di Leonardo alle OGR

  • il Consiglio regionale del Piemonte

Alla manifestazione parteciperanno Extinction Rebellion, Arci, comitati per la mobilità sostenibile e collettivi studenteschi.

“Sarà una grande piazza intergenerazionale — spiegano gli organizzatori — con studenti, lavoratori, pensionati, giornalisti e sindacati. Tutti insieme per dire che la crisi climatica esiste ancora e non può più essere ignorata”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    9 Novembre 2025 at 10:27

    Non bastavano le follie ignoranti di extinction rebellion e altri gruppi di disagiati fancazzisti, ora anche questi. Quanta perdita di tempo per un argomento come il cambiamento climatico che è stato costruito a tavolino per intortare le menti deboli di tanti poveri stolti, convincendoli che sia colpa dell’Uomo per un fenomeno perfettamente naturale e ciclico che avviene sin dalle origini del Pianeta. Fate pure il gioco di quelli che vogliono costringervi a comprare le auto elettriche cinesi, cancellando milioni di posti di lavoro in Europa. Quando poi sarete dei morti di fame, come le comprerete le auto a pile cinesi?

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