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Addio a Vessicchio, il direttore che diede voce al vino del Monferrato

Nel Monferrato aveva dato vita al vino “ReBarba”, nato dall’incontro tra musica e enologia

Alessia Serlenga

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ASTI – Anche il Piemonte saluta con commozione Peppe Vessicchio, il celebre musicista e direttore d’orchestra scomparso sabato 8 novembre all’età di 68 anni, a causa di una polmonite interstiziale. Nel luglio scorso il maestro era stato nominato cittadino onorario di Rocchetta Tanaro, piccolo comune dell’Astigiano con cui aveva intrecciato un legame profondo, fatto di musica e amore per il vino.

Dal 2016 Vessicchio collaborava con la cantina locale Post dal vin nella produzione di una Barbera d’Asti speciale, chiamata ReBarba – un anagramma di “Barbera” e omaggio alla sua figura, anche attraverso l’etichetta che ne riprendeva il volto. L’idea nacque da un incontro con il cuoco Beppe Sardi e con Giulio Porzio, presidente della cooperativa vitivinicola di Rocchetta Tanaro, e si fondava su un’intuizione tanto poetica quanto scientifica: utilizzare la musica per affinare il vino.

La Barbera “suonata” da Vessicchio veniva sottoposta alla tecnica di armonizzazione FREMAN (Frequenze e Musica Armonico-Naturale), da lui ideata, secondo la quale le vibrazioni sonore influenzerebbero le caratteristiche organolettiche del vino, rendendolo più equilibrato e longevo. Ogni anno, il maestro tornava tra le botti per dirigere il suo singolare concerto, un rito sospeso tra arte e natura che univa la tradizione enologica piemontese alla ricerca musicale.

 

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