Seguici su

BiellaCronaca

Donna aggredita e ferita a Miazzina. E’ stato un lupo o un cane radagio?

Accuse ai carabinieri forestali per il mancato intervento, ma loro smentiscono: siamo andati sul posto

Gabriele Farina

Pubblicato

il

MIAZZINA – Un’aggressione improvvisa, la paura, le ferite e poi una polemica che si allarga fino a coinvolgere le istituzioni. È quanto emerge dai due comunicati contrapposti che raccontano, con versioni profondamente diverse, quanto sarebbe accaduto domenica 7 dicembre a Miazzina, piccolo comune di 392 abitanti nel Verbano-Cusio-Ossola, all’interno del Parco Nazionale della Val Grande.

La denuncia dell’aggressione

Secondo quanto riferito dall’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali, una donna, indicata con le iniziali S.B., sarebbe stata aggredita intorno alle 12.45 a pochi metri dalla propria abitazione, nella periferia del paese. La signora era uscita di casa per recuperare della legna da una catasta situata a meno di dieci metri dall’ingresso, quando – sempre stando al racconto – un grosso animale sarebbe sbucato di corsa dal vicino bosco, atterrandola e mordendola alla gola.

«Ero di spalle, stavo per chinarmi – ha raccontato la donna – quando qualcosa mi è balzato addosso. Mi ha morso al collo. Non ho visto bene cosa fosse, ero terrorizzata. Ricordo solo un animale di colore grigio». La donna sarebbe caduta sulla spalla destra e, tentando di difendersi, avrebbe riportato anche un morso alla mano sinistra. L’animale, dopo l’attacco, si sarebbe allontanato.

A limitare le conseguenze, sempre secondo questa versione, sarebbe stato un maglione pesante a girocollo, perforato dai denti ma decisivo nel ridurre la gravità delle ferite. Rientrata in casa, la donna è stata soccorsa dai familiari e accompagnata al pronto soccorso di Verbania, dove i sanitari le hanno applicato sette punti di sutura al collo e cinque a un dito.

L’associazione parla apertamente del sospetto che l’aggressione possa essere stata compiuta da un lupo, anche perché nella zona – riferisce – non risultano cani di grossa taglia nelle abitazioni vicine. Tuttavia, un elemento cruciale per l’identificazione dell’animale sarebbe andato perso: il maglione macchiato di sangue è stato lavato da una sorella della donna mentre quest’ultima era in ospedale, rendendo impossibile un’analisi del DNA.

Il punto più controverso del comunicato riguarda però la gestione dell’emergenza. Secondo il racconto, la donna non avrebbe ricevuto un sopralluogo immediato da parte dei Carabinieri forestali, competenti per il territorio del Parco. «Mi hanno telefonato nel pomeriggio – riferisce S.B. – chiedendomi cosa fosse successo. Tutto lì». Nessun intervento sul posto, nessuna ulteriore verifica nei giorni successivi, mentre l’animale aggressivo avrebbe potuto essere ancora in zona. Solo a distanza di dieci giorni sarebbe stato annunciato l’arrivo della Polizia provinciale.

La smentita dei carabinieri forestali

Una ricostruzione che viene però nettamente smentita dal comandante dei Carabinieri forestali del Parco Nazionale della Val Grande, il tenente colonnello Andrea Baldi. In una risposta ufficiale, Baldi afferma che «tutte le informazioni riportate nel comunicato non corrispondono in alcun modo al vero» e che la stessa donna aggredita avrebbe dichiarato che il suo racconto è stato «completamente stravolto».

Secondo il comandante, le forze dell’ordine sarebbero intervenute immediatamente per ricostruire l’accaduto e avviare le ricerche dell’animale. «Una persona è stata sì aggredita da un animale – precisa – ma non c’è alcuna evidenza che si tratti di un lupo». Baldi sottolinea inoltre come la gestione della fauna selvatica richieda rigore e competenza, accusando implicitamente chi, a suo dire, utilizzerebbe il lupo in modo strumentale: «Da un lato per screditare le forze dell’ordine, dall’altro per alimentare la paura nelle persone».

Restano quindi due versioni inconciliabili: da una parte un racconto che parla di un’aggressione grave, di un allarme sottovalutato e di una comunità lasciata senza informazioni; dall’altra una smentita secca che nega ritardi, omissioni e soprattutto l’ipotesi del lupo.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *