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Chiara Scerba

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TORINO – Alle 17.30 si conclude il corteo che ha visto manifestare animatamente più di 4mila persone e si ferma dinanzi alla chiesa Gran Madre, punto nevralgico della città. Qui un gruppo di manifestanti ha raggiunto gli scalini della chiesa sventolando bandiere tra cui quella dei No Tav.

Alle esclamazioni e alla musica si è aggiunto uno lo spettacolo in piazza, con i manifestanti che hanno proiettato sui palazzi una serie di scritte con dei laser contro forze dell’ordine e rappresentanti politici vari. Tra queste è stato preso di mira anche il primo cittadino: “Sindaco Lo Russo servo infame”.

I manifestanti hanno dichiarato senza esitazione che “La casa dell’Askatasuna sono le strade, le lotte. Chi alza la testa e la voce fa paura, ma noi non abbiamo paura di fare paura. È il momento di costruire quello che noi chiamiamo il contropotere, solo così potremo avere una vita decente in questo mondo che stanno distruggendo sotto i nostri occhi”.

E ancora sui social si legge:

“L’Askatasuna non è un palazzo, oggi lo abbiamo dimostrato. Askatasuna siamo noi, sono tutte quelle persone che sognano un mondo più giusto e migliore. Le cose belle si fanno ovunque, que viva siempre!” sono le parole che si leggono alla fine della giornata di protesta.

A fine giornarta arriva anche la conta dei feriti: la Questura informa che tra gli agenti si contano 9 feriti prevalentemente attinti da oggetti contundenti.

Le parole del Sindaco e del presidente della Regione

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha condannato duramente gli scontri avvenuti durante la manifestazione, parlando di una minoranza violenta che continua ad agire fuori dalle regole della convivenza democratica, causando disagi. Ha definito inaccettabili le violenze, le minacce e le intimidazioni, sottolineando che tra gli episodi odierni è rimasto coinvolto anche l’assessore regionale Marrone. Cirio ha ribadito che lo Stato non si lascia intimidire e ha espresso piena solidarietà alle forze dell’ordine, in particolare agli agenti feriti durante gli scontri.

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha espresso una ferma condanna degli episodi di violenza verificatisi durante il corteo, manifestando solidarietà alle forze dell’ordine, ai commercianti e ai cittadini che hanno subito disagi, soprattutto a ridosso delle festività natalizie. Ha ribadito che nulla può giustificare violenze e danneggiamenti, sottolineando come tali comportamenti compromettano la credibilità delle rivendicazioni e danneggino chi manifesta in modo pacifico e democratico.

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Sono già state comunicate le date dei prossimi incontri: il 17 gennaio 2026 si terrà l’assemblea nazionale a Torino e il 31 gennaio 2026 il corteo nazionale, sempre a Torino.

Ecco alcuni momenti della manifestazione di oggi:

“Il governo ha paura di noi, questo è solo l’inizio.”

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