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Dopo Torino anche la Corte d’Appello di Caltanissetta vieta il rimpatrio dell’imam Shahin

Ritenuto concreto il rischio di pericolo di vita per l’imam

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TORINO – La Corte d’Appello di Caltanissetta ha confermato il no al rimpatrio in Egitto di Mohamed Shahin, l’imam della moschea di San Salvario colpito da un provvedimento di espulsione firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Già due settimane fa la Corte d’Appello di Torino si era pronunciata per il rilascio dell’imam Shahin, trattenuto nel CPR di Caltanissetta. I giudici avevano accolto uno dei ricorsi presentati dagli avvocati del religioso.

La Corte d’Appello di Caltanissetta ha ritenuto concreto il rischio di pericolo di vita, qualora fosse rimpatriato in Egitto, Paese che ha lasciato oltre 20 anni fa per stabilirsi in Italia.

“Si pone un problema dal punto di vista giuridico: nei confronti di Shahin vi è un accanimento da parte del Governo e del Viminale”. Ha dichiarato a LaPresse l’avvocato Gianluca Vitale  – come riportato da Rai News – che, assieme a Fairus Ahmed Jama, rappresenta la difesa di Mohamed Shahin.

“Appare sempre più chiaro che il problema siano le sue dichiarazioni – spiega – e questo evidenzia un approccio non proprio democratico”.

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