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Blutec, rinviati a giudizio Ginatta, il figlio e la segretaria: l’udienza il 24 febbraio

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Con l’udienza preliminare per la bancarotta di Blutec, sono stati rinviati a giudizio al 24 febbraio prossimo Roberto Ginatta, il figlio Matteo Orlando e la storica segretaria Giovanna Desiderato. I capi d’imputazione sono bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio e malversazione.

Ginatta avrebbe usato i fondi pubblici, circa 16,5 milioni di euro, anziché per la reindustrializzazione di Termini Imerese per investimenti legati alla famiglia Ginatta. Da qui l’accusa di malversazione. Avrebbe inoltre riciclato i proventi illeciti in altre holding del gruppo quali Due G Holding Srl e Mog Srl, di proprietà del figlio Matteo Orlando. C’è un quarto componente nella vicenda che ha patteggiato per 3 anni e sei mesi di reclusione senza avere pretese in futuro di restituzione dei beni sequestrati per 850 mila euro: si tratta di Cosimo Di Cursi, l’ex amministratore delegato di Blutec.

Nell’udienza preliminare si sono costituite parte civile Invitalia e Blutec, che ora è in amministrazione straordinaria e che è responsabile civile del procedimento. Ginatta ha ottenuto la settimana scorsa gli arresti domiciliari. Nei suoi confronti era stata sequestrata una casa da 1,1 milioni di euro a Sestriere.

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