
Resta in carcere Giuseppe Aiello Proietto, il 46enne senza fissa dimora accusato dell’omicidio di Alberto Faravelli, il portiere di notte morto nell’albergo di Alessandria in cui lavorava. Ieri Proietto, dopo 7 ore di interrogatorio, ha confessato l’omicidio dicendo ai carabinieri di aver ucciso Faravelli colpendolo a morte con una statuetta etnica e un vaso.
Portiere d’albergo assassinato ad Alessandria, colpito a morte da una statuetta e un vaso
Poi, con ancora addosso i vestiti sporchi di sangue ha indicato alle forze dell’ordine dov’era il tablet utilizzato per gestire e offuscare le telecamere dell’albergo. Infine si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Ignoto al momento il movente dell’omicidio. Come la situazione mentale dell’uomo: “A questo scopo – spiega il procuratore capo Enrico Cieri – sono state acquisite le cartelle mediche delle strutture in cui è stato in cura, nella zona di Monza e Alessandria. Alcune dichiarazioni rese durante l’interrogatorio al Comando Provinciale, lo stesso giorno del delitto, depongono per uno stato di non evidente lucidità”.