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Ospedale Maria Adelaide di Torino, la preoccupazione dei cittadini

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide:

“Qualche settimana fa una notizia ci aveva messi in allarme: la giunta comunale di Torino assegnava l’ex foresteria del Lingotto a Edisu (Residenze Universitarie) per realizzare 160 posti letto per gli/le atlete delle Universiadi 2025 e successivamente per gli studenti fuori sede.

La metà dei 300 posti previsti al Maria Adelaide –  accompagnati dall’apertura di una Casa di Comunità per la salute del quartiere Aurora – verrebbe ora spostata al Lingotto, suscitando non poca preoccupazione.

Dimezzati i posti letto, mancando i fondi PNRR, cosa resta per il Maria Adelaide?

La solita proposta di usarlo come tesoretto, questa volta per ristrutturare il CTO. I possibili acquirenti sono due società immobiliari i cui interessi sono lo sfruttamento edilizio e non certo l’erogazione di servizi sanitari di base agli abitanti del quartiere.

Non possiamo non denunciare lo schifo al quale stiamo assistendo: tre anni di pandemia non hanno scalfito l’approccio ideologico della politica del governo regionale: per fare cassa lorsignori svendono i beni pubblici, regalano ad amici di amici occasioni di speculazione immobiliare, senza curarsi dei bisogni di salute e di assistenza dei numerosi anziani, famiglie a basso reddito, persone singole ai limiti della povertà che vivono in Aurora e Vanchiglia.

Agli abitanti della nostra Circoscrizione servono servizi sanitari e sociali che  quei signori non vogliono erogare, nel  silenzio complice delle opposizioni  e del Comune: ricordiamo che il Maria Adelaide, da piano regolatore, è adibito a funzioni sanitarie! Cosa farà ora Palazzo civico? Si inventerà un’altra variante al piano?”

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