Seguici su

MeteoTorino

Domenica 6 aprile Torino è stata la città capoluogo più calda d’Italia

La prima domenica di aprile ci ha regalato una giornata molto primaverile e mite

Pubblicato

il

TORINO – Come previsto, a partire dal tardo pomeriggio di ieri un intenso flusso correnti da Est ha causato un drastico e repentino calo delle temperature.

Ieri, però, la prima domenica di aprile ci ha regalato una giornata molto primaverile e mite. Tanto che in pianura e su alcune aree pedemontane (complice anche l’effetto foehn), hanno raggiunto o talora superato la soglia dei 25°C, con picchi fino a 27°C tra il fondovalle ossolano e aostano, come segnalato dal meteorologo Andrea Vuolo.

In particolare, Torino è stata la città capoluogo più calda d’Italia (anche perché per ultima, insieme ad Aosta, raggiunte dall’avvezione fredda da Est soltanto verso sera), con temperature massime fino a +26.5°C alla stazione meteo del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino, +25.7°C alla stazione meteo di Arpa Piemonte ubicata ai Giardini Reali e +24.7°C in quella di Via della Consolata.

Nonostante si sia registrata un’anomalia termica piuttosto significativa, fino a 7-9°C rispetto ai valori più tipici della prima decade di aprile, non è stato battuto NESSUN RECORD di caldo a Torino e in Piemonte.

Sulla città di Torino anche solo l’anno scorso, tra il 12 e il 14 aprile, abbiamo registrato ben tre giorni consecutivi con temperature superiori a quanto rilevato nel weekend appena trascorso, addirittura con picchi di temperatura prossima ai 30°C (+29.2°C presso la stazione meteo del Dipartimento di Fisica), con il record che spetta all’aprile 2011 quando il giorno 9 si raggiunsero addirittura i +31.6°C sotto un possente anticiclone subtropicale.

Sottolinea il meteorologo in un post sui social.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *