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CronacaTorino

Soccorritore della Croce Verde di Torino salva un cane praticandogli un massaggio cardiaco – VIDEO

Si chiama Davide Castiello e ha salvato il cane Pegaso grazie alle tecniche di soccorso usate nel suo mestiere

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TORINO – Quella che stiamo per raccontare è una storia a lieto fine, soprattutto grazie a un giovane soccorritore della Croce Verde di Torino.

Si chiama Davide Castiello e il 2 giugno si trova in vacanza a Loano, in provincia di Savona, Liguria. Qui, mentre passeggia su corso Roma, nota un gruppo di persone intorno a una automobile. Dentro c’è un cane Corso, Pegaso, in evidente difficoltà: il padrone e proprietario del veicolo lo aveva chiuso dentro, ma all’interno erano anche rimaste le chiavi.

L’uomo che forse in un primo momento aveva sottovalutato la situazione, capisce che l’animale è in serio pericolo poiché nel mezzo la temperatura è piuttosto alta e Pegaso fatica a respirare. Solo dopo venti minuti arriva un uomo, un fabbro, che riesce ad aprire la serratura dell’automobile ed è qui che Castiello si fa avanti per cercare di aiutare l’animale, ormai in fin di vita, facendo appello alle sue conoscenze.

È lui stesso a raccontare l’accaduto sui social.

Ieri, davanti a una gelateria con un collega, ci siamo trovati di fronte a una scena che difficilmente dimenticherò: un uomo cercava disperatamente di liberare il suo cane, rimasto chiuso dentro l’auto, senza più le chiavi.

Non sappiamo esattamente come siano andate le cose, ma una cosa era certa: il cane stava male. Iperventilava, piangeva, visibilmente in difficoltà.

Sono passati circa venti minuti prima che qualcuno — un passante, finalmente — si precipitasse verso l’auto e riuscisse ad aprirla senza rompere il vetro. Il padrone stesso aveva esitato a farlo, una scelta che, francamente, trovo discutibile.

Quando la portiera è stata aperta, il cane era ormai cianotico, immobile, privo di forze.
Attorno a noi, il panico.

Passanti in preda allo shock, i proprietari visibilmente sconvolti. Io ho esitato per un attimo, non sapevo come agire, ma poi mi sono detto: se il protocollo RCP è simile a quello umano, devo provarci.
Mi sono inginocchiato accanto a quel corpo ormai in gasping e ho fatto tutto ciò che ho imparato nella mia esperienza lavorativa.

Un altro passante – non so come — è riuscito a trovare una bombola d’ossigeno, e grazie al supporto telefonico di un veterinario, ho ricevuto istruzioni su come ventilarlo nel modo corretto.

Dopo venti interminabili minuti, Pegaso ha ricominciato a scodinzolare. Si è rialzato. Ha ripreso a camminare.

“Ho voluto raccontare questo episodio non per farmi pubblicità, ma per dire che serve maggiore coscienza quando si ha un animale. Anche io ho dei cani: bisogna che le persone seguano dei corsi di primo soccorso per essere pronti in caso di emergenza”, ha detto il soccorritore alla Stampa.

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