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Ambiente e partecipazione, consegnate oltre 2.500 firme per salvare i viali alberati di Torino

Consegna di oltre 2.500 firme per una delibera popolare sul verde pubblico a Torino. I comitati attaccano l’Amministrazione: “Ignora la partecipazione democratica”.

Luca Vercellin

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TORINO – Una proposta di delibera di iniziativa popolare per salvare i viali alberati cittadini. Sono 2.356 le firme cartacee consegnate al Comune dal Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni Ambientaliste per la Tutela e la Progettazione del Verde, alle quali si aggiungono altre 220 raccolte online, per un totale di 2.576 sottoscrizioni, ben oltre le 1.500 richieste dal regolamento comunale.

La proposta chiede una modifica all’articolo 45 del Regolamento del Verde Pubblico e Privato (n. 317), eliminando la possibilità di abbattere interamente un filare di alberi se anche solo parte degli esemplari non è a rischio crollo. L’obiettivo è evitare interventi considerati eccessivamente invasivi, a vantaggio di una gestione più conservativa del patrimonio arboreo urbano.

La protesta dei comitati

Alla consegna delle firme e alla conferenza stampa hanno partecipato anche altri gruppi della rete Resistenza Verde, come il Comitato Acqua Pubblica Torino – che attende da due anni la discussione in Consiglio della propria proposta contro gli sprechi idrici – e il Comitato Salviamo la Pellerina, protagonista di recenti battaglie contro l’edificazione del nuovo ospedale nel Parco Carrara.

I promotori hanno denunciato una sistematica esclusione delle istanze cittadine dai processi decisionali dell’attuale Amministrazione. In un comunicato, il Coordinamento sottolinea come “non solo chi manifesta viene identificato e sanzionato, ma anche chi utilizza strumenti formali di partecipazione viene ignorato”.

Una critica dura, che tocca non solo Giunta e Sindaco, ma anche il Consiglio comunale nel suo complesso, chiamato ora a pronunciarsi sulla delibera come, secondo gli attivisti, “cartina di tornasole dello stato della democrazia a Torino”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Adriano

    5 Giugno 2025 at 10:51

    eh, hanno ragion, c’è poco da aggiungere

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