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Non solo caschi e passamontagna, niente niqab e burqa per strada: il sindaco di Trino firma l’ordinanza

Come si legge anche nell’ordinanza, rendere riconoscibile chi frequenta gli spazi pubblici è oggi una priorità di sicurezza e convivenza civile

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TRINO – Il sindaco di Trino, Daniele Pane, ha firmato una ordinanza che introduce il divieto di indossare qualsiasi indumento o accessorio che renda irriconoscibile il volto nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Si tratta, in particolare di ⁠

  • Niqab
  • Burqa
  • Passamontagna
  • Maschere integrali
  • Caschi con visiera oscurata (salvo durante la guida).

Il divieto però non si applica in caso di motivi sanitari (es. mascherine chirurgiche), esigenze lavorative specifiche, eventi culturali o carnevaleschi autorizzati, protezione dal freddo, purché il volto sia visibile.

Chi viola l’ordinanza può essere soggetto a:

  • ⁠multa da €100 a €300,
  • rimozione immediata dell’indumento,
  • ⁠intervento delle forze dell’ordine per l’identificazione.

Perché questa ordinanza

Come si legge anche nell’ordinanza, rendere riconoscibile chi frequenta gli spazi pubblici è oggi una priorità di sicurezza e convivenza civile. Viviamo in un contesto globale segnato da instabilità geopolitica, conflitti e rischi di radicalizzazione. In questo scenario, l’identificabilità delle persone nei luoghi pubblici è uno strumento indispensabile per prevenire comportamenti illeciti e proteggere i cittadini.

Il principio di eguaglianza – riporta l’ordinanza – e non discriminazione sancito dall’art. 3 della Costituzione Italiana deve essere inteso anche come tutela della dignità della persona, della libertà individuale e dell’autodeterminazione, specialmente nei confronti delle donne; la “libertà religiosa”, tutelata dall’art. 19 della Costituzione, trova un limite nel rispetto delle norme penali e di sicurezza pubblica, e deve essere bilanciata con il principio di ordine pubblico e sicurezza.

Inoltre l’emancipazione femminile – conclude – è valore fondante della nostra democrazia, e qualsiasi pratica, anche di carattere religioso o culturale, che comporti l’occultamento totale del volto femminile nei luoghi pubblici, può costituire una forma di soggezione o segregazione, contraria ai principi fondamentali di libertà e parità sanciti dalla Costituzione.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Simone

    25 Giugno 2025 at 14:44

    In teoria dovrebbe già essere così su tutto il territorio nazionale. Come l’obbligo di usare il casco in motorino.

  2. Ardmando

    25 Giugno 2025 at 15:41

    Molto bene. Occorre ripulire l’Italia e tutta l’Europa da questa colonizzazione islamica. Bisognerebbe anche vietare le moschee.

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