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Economia

Dietro le quinte del trasporto merci: come il noleggio furgoni sta cambiando la logistica italiana

Nel 2024, in Italia sono stati immatricolati quasi 200.000 veicoli commerciali leggeri

Redazione Quotidiano Piemontese

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Quando si parla di economia, spesso si pensa a numeri astratti, a percentuali di crescita, a spread o a PIL. Ma sotto queste cifre, c’è qualcosa di molto più concreto: ci sono i camion che si muovono di notte tra città e interporti, i furgoni che consegnano pacchi in centri storici sempre più blindati, le persone che organizzano spedizioni, carichi, orari e percorsi. Insomma, c’è la logistica. E se si guarda all’Italia del 2024, il settore vale oltre 117 miliardi di euro. Non è poco: più del 5% del nostro Prodotto Interno Lordo.

Ma questa macchina poderosa ha anche i suoi ingranaggi inceppati. Manca personale – circa 60.000 addetti in meno del necessario – e la spinta verso l’innovazione e la sostenibilità è ancora timida. Eppure, qualcosa si muove, soprattutto nei piccoli dettagli. Uno di questi? Il noleggio di furgoni.

Potrebbe sembrare un aspetto secondario, ma oggi sta diventando fondamentale. Perché nel mondo della logistica, essere rapidi e flessibili non è più un vantaggio: è una condizione minima per rimanere a galla. E avere la possibilità di usare un mezzo senza doverlo possedere, registrare, assicurare e manutenere è un’opportunità che molti stanno cogliendo.

Nel 2024, in Italia sono stati immatricolati quasi 200.000 veicoli commerciali leggeri. Nonostante qualche frenata negli ultimi mesi dell’anno – colpa dell’inflazione e di incentivi meno generosi – il noleggio ha continuato a guadagnare terreno.

Perché? Perché funziona. Pensiamo al mondo dell’e-commerce, che ormai è parte della nostra quotidianità: ordiniamo qualcosa oggi e vogliamo riceverlo domani. Le aziende che gestiscono questi flussi non possono permettersi di rimanere ferme: devono aumentare i mezzi nei momenti di picco e ridurli nei periodi morti. Il noleggio a breve termine è la risposta più logica, e infatti sta diventando sempre più diffuso.

Ma non si tratta solo di comodità. C’è anche una questione economica: acquistare un mezzo comporta un investimento importante, oltre alla gestione burocratica e tecnica. Noleggiarlo, invece, vuol dire usare ciò che serve solo quando serve. E se cambia qualcosa – un contratto, una tratta, una stagione – si può modificare l’organizzazione senza dover vendere mezzi o lasciarli fermi.

Poi c’è un’altra faccenda, che non si può più ignorare: la sostenibilità. I veicoli elettrici o a basse emissioni sono ancora una minoranza, ma stanno entrando pian piano anche nel mondo dei trasporti leggeri. E qui il noleggio gioca un ruolo interessante: permette di provare soluzioni nuove, di accedere a mezzi aggiornati e di circolare in città che iniziano a chiudere le porte ai motori diesel. Tutto questo, senza dover affrontare i costi e i dubbi di un acquisto diretto.

Novara e le città medie: il nuovo volto della logistica

C’è poi un cambiamento meno visibile ma molto concreto che sta ridisegnando la geografia dei trasporti in Italia. Non sono più solo Milano o Bologna i centri nevralgici della logistica. Città di medie dimensioni come Piacenza, Parma, Treviso e, in particolare, Novara stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante.

Prendiamo proprio Novara. Non è una metropoli, ma si trova in una posizione invidiabile: tra Milano e Torino, lungo l’A4, vicino a importanti collegamenti ferroviari, inclusa la linea ad alta capacità. Questo le permette di muovere merci in modo rapido, sia verso il Nord Italia che verso la Svizzera. È meno congestionata rispetto ai grandi centri, più economica in termini di costi logistici e più agile nei tempi di consegna. Un mix perfetto per chi lavora nel trasporto merci su scala regionale.

Non a caso, molte aziende stanno cominciando a usare Novara come base operativa. E qui torna utile, ancora una volta, il discorso sul noleggio: avere un servizio locale (vedi per esempio il centro noleggio VAN4YOU di Novara) significa poter disporre rapidamente dei mezzi necessari, di varie tipologie, senza investire in flotte che magari sarebbero sovradimensionate per una parte dell’anno.

Chi lavora nella logistica alimentare, nel commercio al dettaglio, nella distribuzione urbana o nella consegna di pacchi sa bene quanto sia importante poter contare su un mezzo in più – o in meno – al momento giusto. E poterlo fare da una città ben collegata, ma meno stressata, fa la differenza.

In fondo, la logistica di domani sarà sempre più decentralizzata. Non ci saranno più pochi grandi centri, ma tante piccole basi distribuite, capaci di parlare tra loro. In questa rete, Novara è uno snodo che può diventare sempre più importante.

Oltre il furgone: cosa ci aspetta nei prossimi anni

Infine, uno sguardo avanti. Perché quello che vediamo oggi è solo una parte del cambiamento. Il mondo della logistica sta attraversando una doppia rivoluzione: una ambientale e una tecnologica.

Sul fronte ambientale, la direzione è ormai tracciata. Le normative europee parlano chiaro: meno emissioni, meno traffico inquinante, più efficienza. Ma passare davvero all’elettrico non è semplice, soprattutto nei trasporti commerciali. I costi sono ancora alti, e la rete di ricarica è tutt’altro che capillare. Tuttavia, grazie al noleggio, le aziende possono iniziare a esplorare questa strada senza doverci investire subito in modo massiccio.
Sul fronte tecnologico, invece, il cambiamento è già più visibile. I furgoni di oggi non sono più quelli di dieci anni fa. Molti sono dotati di sistemi di monitoraggio GPS, app per la gestione delle flotte, sensori per l’ottimizzazione dei percorsi. Alcuni si possono controllare a distanza, aggiornare via software, integrare con le piattaforme logistiche aziendali.

E spesso, chi noleggia un veicolo si ritrova a bordo di tecnologie che altrimenti non avrebbe potuto permettersi. Questo significa anche aumentare la sicurezza, migliorare la puntualità, ridurre i consumi.
Non è fantascienza: è ciò che succede già oggi. E domani sarà la norma.

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